«Per quanto riguarda la decisione sulla ripresa della gara è stata ovviamente discussa ed è stata presa una decisione in pieno accordo con entrambi i gruppi di giocatori e le federazioni. I giocatori avevano parlato con Christian su FaceTime e gli aveva effettivamente detto loro di finire la partita. E’ stata sicuramente la situazione più impegnativa della mia carriera, ma serve a sottolineare l’importanza di gestire le persone e le emozioni. La gente pensa che gli arbitri non abbiano cuore e siano lì solo per rovinare i pomeriggi, ma la linea di fondo qui è capire come le persone si sentono e reagiscono. Si tratta di gestire le persone e le emozioni piuttosto che una decisione di una frazione di secondo. La mia preoccupazione era per i giocatori e la squadra. I veri eroi sono i medici che hanno fatto le compressioni e Simon Kjaer che l’ha iniziata. Il mio ruolo lì è leggermente cambiato, tu diventi centrale nella gestione delle crisi. L’unica cosa che ho fatto è stata chiamare i dottori».