L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’addio tra Acerbi e la Lazio.
Eadesso che succede? La rottura tra Francesco Acerbi e la tifoseria laziale è arrivata al punto di non ritorno. Tutta colpa di quell’improvvido sorriso immortalato dalle telecamere dopo il gol-beffa di Tonali al minuto 92 di Lazio-Milan. Un sorriso isterico, lo ha definito il difensore della Lazio. Un sorriso di rabbia e di frustrazione per l’amarissimo epilogo di un match finito nel peggiore dei modi per la sua squadra. E per lui, in particolare. Perché, dopo quel sorriso che ha scatenato la rabbia dei tifosi, espressa via social, c’era stato anche il veemente battibecco tra lo stesso Acerbi e Adam Marusic. Con quest’ultimo che, in maniera per nulla diplomatica, imputava al compagno la responsabilità del gol incassato. Quando invece le colpe erano, quantomeno, pure dello stesso Marusic.
Muro contro muro Situazioni di campo, per quanto dolorose. Situazioni alle quali si può in qualche modo porre rimedio, anche se non sarà semplice (è quanto si proverà a fare già oggi, alla ripresa degli allenamenti a Formello). Ciò che invece appare davvero impossibile è ricomporre la frattura tra Acerbi e la tifoseria. Il giocatore ha cercato di farlo attraverso un post su Instagram, apparso un paio d’ore dopo la fine del match col Milan. Con il quale ha chiesto immediatamente scusa, ma ha pure spiegato la natura di quel sorriso. Definendolo appunto «isterico». Non è però bastato a placare l’ira dei tifosi. Che, dopo le pesanti rezioni a caldo espresse sui social domenica sera, anche ieri hanno continuato ad esternare tutto il loro malumore nei confronti del difensore. Sconfinando, in alcuni casi, pure sul terreno dell’insulto puro.
L’antefatto La diatriba Acerbi-ultrà, peraltro, va avanti già da alcuni mesi. È ufficialmente esplosa lo scorso dicembre dopo l’esultanza polemica del giocatore al gol segnato contro il Genoa. In quell’occasione Acerbi si portò l’indice sulla bocca e poi le mani dietro le orecchie in risposta alle critiche ricevute per alcune sue prestazioni delle settimane precedenti. Gesti che non piacquero per nulla ai tifosi. E ancor meno furono apprezzate le sue dichiarazioni post-gara, quando disse che delle critiche se ne infischiava e che i tifosi presenti sugli spalti erano anche meno di quelli che c’erano durante fase più acuta della pandemia. Anche in quel caso si scusò qualche ora dopo, ma ormai la frittata era fatta. E a quel punto tornarono a galla pure alcuni episodi dei mesi precedenti che avevano già cominciato ad incrinare il rapporto laziali-Acerbi: dalle dichiarazioni fatte dal giocatore sul mancato rinnovo contrattuale ai saluti per la compagna dopo l’eliminazione dalla Champions col Bayern.