Enzo Raiola: «Balotelli a Palermo? Quando parliamo dei rosanero, parliamo di un’A2, non di una B»

Enzo Raiola, fratello del celebre Mino Raiola, ha seguito le orme del fratello diventando un agente di grande rilievo nel mondo del calcio. Con una profonda conoscenza del panorama calcistico internazionale, Enzo rappresenta atleti come Gianluigi Donnarumma e ha contribuito a negoziare trasferimenti di alto profilo, gestendo con maestria le carriere di molti talenti. La sua abilità nel condurre trattative complesse e la sua esperienza nel settore lo rendono una delle figure più influenti del calciomercato, ereditando e continuando il lavoro del fratello con una visione strategica e lungimirante.

Enzo Raiola commenta in esclusiva per Tuttosport il “suo” calciomercato. Partiamo subito forte, con Gigio Donnarumma: «Lui ha manifestato più di una volta di stare benissimo a Parigi. Il progetto ha avuto un’evoluzione molto positiva. La squadra è più coesa. Non ci sono più le stelle Messi, Neymar e così via, ma un gruppo giovane, che ha fame di vittorie».

Avete già iniziato a parlare di un possibile rinnovo, visto il contratto in scadenza nel 2026?
«Ci sono ancora due anni, non c’è fretta. Comunque sì, ci sono già stati i primi dialoghi in tal senso. Campos l’ha pure ammesso pubblicamente, vorrebbe tenere Gigio. Da parte nostra c’è tutta la volontà di restare. Per me è solo un vanto avere un giocatore come lui in uno dei club più importanti al mondo. Oggi è la bandiera della nostra Nazionale. Potrebbe diventarlo anche del PSG. Farebbe piacere».

Gigio è stato il migliore di tutti all’Europeo.
«Nonostante abbia ricevuto in passato delle critiche, lui è sempre stato bravo ad accettarle. Per me spesso erano inopportune e forzate. Io conosco benissimo il suo valore, è il miglior portiere al mondo e in Italia di talenti come lui ce ne sono davvero pochi».

Impossibile sperare possa tornare in Italia?
«Gli agenti usano sempre l’espressione: “Mai dire mai”. Lo faccio anche io. Non si può mai sapere, ma al momento è praticamente impossibile».

È un delitto che Bonaventura sia andato in Arabia Saudita?
«Sì, però l’Al Shabab l’ha voluto fortemente. A gennaio, quando era già richiesto da altri club, in occasione della Supercoppa Italiana a Riad aveva conosciuto il ds del club Domenico Teti. Quella realtà gli era subito piaciuta. Bonaventura non doveva accontentarsi, ma giocare in un club che puntasse su di lui al 100%. Il direttore Teti, che per me è un’altra eccellenza italiana all’estero, ha fatto di tutto per portarlo lì. Pensi che l’ha “segregato” a Tenerife, dove si allenava la squadra in pre-ritiro, finché il suo contratto non fosse stato approvato dal Ministro dello Sport dell’Arabia Saudita. Il club è molto organizzato, il team va bene. Non sperperano soldi, ma fanno investimenti mirati».

Balotelli dove va invece?
«Lui vorrebbe restare in Italia. Ha avuto moltissime richieste fuori Europa, ma spera di restare vicino a casa. Ci sono state delle chiacchierate con alcuni club, ma restiamo in attesa, non dovesse sbloccarsi nulla vedremo nei prossimi mesi di riprendere certi discorsi. Il Palermo? Quando parliamo dei rosanero, parliamo di un’A2, non di una B. Non è un problema di serie, serve il progetto giusto per Mario».

Pinamonti al Genoa.
«Abbiamo valutato per lui molte richieste all’estero. Poi quando è arrivato il Genoa era felicissimo. Mi ha detto: “Finalmente avrò un allenatore che è stato un ex attaccante, imparerò molto da lui”. E così sarà. Speriamo possa migliorare i suoi numeri personali e quelli del Genoa. Poi ora c’è il derby…».

Contro Silvestri e Venuti.
«Lì ho portati alla Sampdoria, hanno voglia di fare bene, in un club prestigioso e di provare a riportarlo dove spetta: in A».

La Stampa: “Balotelli tentato dal San Diego in Mls e dal Palermo”