Emergenza migranti, Musumeci: “Perché l’ordinanza non è stata impugnata subito? A Lampedusa 1200 persone stipate dentro l’hotspot”
Ieri Musumeci ha inviato alle autorità competenti una diffida ad adempiere alla sua ordinanza. Oggi dovrebbe arrivare la risposta del governo nazionale: Roma ha confermato che farà ricorso al Tar contro l’ordinanza sui migranti di Musumeci.
Secondo l’esecutivo guidato dal premier Conte, il presidente della Regione Siciliana è andato al di là delle proprie competenze, che invece spetterebbero al ministro dell’Interno. L’impugnativa, annunciata da due giorni, come riporta “Palermotoday.it”, dovrebbe essere firmata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Musumeci intervenendo a Omnibus su La7 parla così: “Perché si è perso perso così tanto tempo? Se non è ancora impugnata, vuol dire che è vigente e va eseguita. Ed io ho il dovere di occuparmi della salute di chiunque sia sulla nostra Isola. Non posso girarmi dall’altra parte e neppure fare finta di niente. Il silenzio del governo centrale, mentre a Lampedusa ci sono 1.200 persone stipate dentro l’hotspot, è sempre più assordante! Anche noi abbiamo sentito il parere di diversi costituzionalisti. Loro faranno sentire loro trombe, noi faremo suonare le nostre campane.
Questa è senza dubbio una sconfitta della politica, della buona politica. Le istituzioni devono dialogare e la politica trovare delle soluzioni. Se da Roma ci si chiude a riccio e si risponde con silenzi, con superficialità e arroganza è chiaro che si ricorre alla magistratura.
Cosa che sinceramente vorrei evitare. Ma io sto esercitando il mio legittimo diritto, credo nelle istituzioni e rappresento la più grande regione d’Italia. Una regione che non ce la fa più a subire l’indifferenza del governo. Abbiamo ricevuto oltre 17 mila migranti dal 1 gennaio. Per non parlare della condizione con cui i migranti vengono tenuti. Come si fa a non guardare come questi disperati vengono ammassati come se fossero bestiame? Questa Europa cinica ed egoista è convinta che soltanto l’Italia, e in particolare la Sicilia, debba affrontare questo dramma umano ed economico”.