L’edizione odierna di “Brescia Oggi” si sofferma sulla gara di venerdì tra Palermo e Rondinelle riportando le parole di Egidio Salvi.
Egidio Salvi, 77 anni, conosciuto da tutti come il «topo» per la capacità di sgusciare in dribbling, è l’ala destra incubo dei terzini sinistri. In particolare anche di un campione come Giacinto Facchetti (1942-2006), il 1° fluidificante del calcio moderno, 2 Coppe dei Campioni con l’Inter di Herrera. Il 19 giugno 1977, ultima di Serie B, Salvi dà il via alla vittoria del Brescia sul Catania: 4-1 il risultato finale. Dopo il rigore dell’ala, doppietta del povero Fiorini (1958-2005) e acuto finale di Ghio dopo il gol siciliano dell’ex Troja.
Con il pari i biancazzurri sarebbero retrocessi in C, con quel poker superarono in classifica gli etnei mandandoli all’inferno. Salvi, ricorda? E come faccio a dimenticarmi? «Sullo 0-0 l’arbitro fischiò un calcio di rigore a nostro favore».
Tornando al presente: è fiducioso per Palermo? «Se il Brescia gioca come contro il Pisa, non dà grande fiducia: una squadra volonterosa ma di qualità poca. Nel calcio ci sta tutto, ma se venerdì giochiamo con questa mentalità, va a finire male».
Consigli da uno che ha vissuto da protagonista gare così? «In quella partita contro il Catania, tutti abbiamo dato l’anima: se pareggiavamo eravamo in Serie C. Spero che a Palermo i ragazzi capiscano che cosa si stanno giocando e soprattutto a cosa andrebbero incontro se sarà retrocessione in Serie C: sarebbe una macchia per la loro carriera, ma soprattutto per tutta Brescia. Quali giocatori le danno fiducia? Di sicuro Bisoli e Cistana: sono bravi e si vede che sono attaccati alla squadra, che hanno il senso di appartenenza. Ma a me piace Rodriguez, l’unico in grado di spaccare le difese. Non so come mai contro il Pisa sia stato sostituito: è l’unico capace di saltare l’uomo. Il gol di Bisoli l’ha inventato lui con una grande azione».
Vorrebbe essere al posto di Corini? «No, proprio no. Un messaggio da bresciano a bresciano? Mi illudo che possa mettersi una mano sul cuore, ma al Palermo servono i 3 punti per andare ai play-off per la Serie A e non può regalare nulla: è questo il vero guaio. Ma nel calcio non si sa mai come possa andare a finire. E quindi perché non sperare?»