Effetto Valente: il Palermo rinasce col suo apriscatole
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’effetto Valente per il Palermo che è tornato alla vittoria.
Adesso chiamatelo pure “effetto Valente”. Perché, se gioca dall’inizio, il Palermo non solo non perde ma va anche in gol, con la particolarità che a bucare la porta ci pensa proprio lui. Tra i motivi di una vittoria fondamentale come quella centrata a Modena, la prima fuori casa, c’è anche la prestazione convincente dell’ex Carrarese che oltre al gol del 2-0, dopo il vantaggio di Brunori, è stato autore di una prestazione intensa per applicazione tattica, qualità e sacrificio. Era chiamato al compito non facile di non fare rimpiangere Elia, dopo la lesione del crociato che lo terrà fuori per tutta la stagione.
Caratteristiche simili, non uguali, età differenti con un contatto con la Serie B che per Valente è avvenuto per la prima volta solo in questa stagione, all’età di 30 anni. Eppure il suo impatto con questa categoria, quando è stato schierato dal primo minuto, è stato più che positivo e ha fruttato i 4 punti che i rosanero possono vantare nel rendimento esterno grazie al pareggio di Bari, alla seconda giornata con il gol che aveva portato il Palermo momentaneamente in vantaggio, prima del pareggio di Cheddira e sabato al Braglia dove ha complicato i piani di rimonta del Modena firmando il raddoppio allo scadere del primo tempo. Finora non ha trovato molto spazio l’esterno offensivo, in 359’ però ha siglato due gol pesanti e centrato anche una traversa, su punizione, poco più di una settimana fa contro il Cittadella al Barbera.
Incisivo Rapporto efficacia-minuti in campo altissimo. Corini adesso sa che Valente è un’arma da sfruttare con certezza in sostituzione di Elia, per quanto le caratteristiche dei due giocatori siano diverse, perché la capacità del giovane di proprietà dell’Atalanta di coprire tutta la fascia in entrambe le fasi e la freschezza atletica non sono le stesse di uno degli eroi del playoff promozione della scorsa stagione. Lo dimostra il fatto che sia uscito stremato dal campo a venti minuti dalla fine. Valente può garantire imprevedibilità e cross pericolosi, oltre che tagli in area micidiali, come in occasione dell’assist di Di Mariano, e sa che si gioca la più grande opportunità della carriera: diventare un punto fermo anche in Serie B. E c’è da credere che non si farà scappare l’occasione, dato che il campionato cadetto finora lo aveva visto soltanto in televisione nella sua lunga militanza in Serie C