Effetto Guardiola, Palermo spietato?

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’effetto Guardiola sul Palermo.

Il gradino da scalare è la concretezza sotto porta. Un solo gol, ovviamente di Brunori, nelle ultime 3 giornate, un solo gol (di Soleri), pur in un’amichevole dominata, con i rincalzi del Nottingham Forest nel test disputato a Manchester. Forse c’era da aspettarselo, perché è tutta l’impostazione di gioco del Palermo che è cambiata improvvisamente negli ultimi due mesi e certi automatismi necessitano ancora di lavoro.

Prima la squadra andava su pressing, recupero palla immediato e accelerazioni degli esterni, e a turno trovava il gol un po’ con tutti. Ancora oggi, se analizziamo bene le reti realizzate in questo scorcio iniziale (Valente a Bari, Brunori col Genoa ed ancor prima in Coppa Italia), è questa la specialità che ai rosa riesce meglio. Ma ora c’è una formula diversa, un centrocampo più tradizionale e al momento ancora un po’ compassato, esterni che devono alternare attenzione difensiva a supporto del bomber e che per adesso non mostrano grande familiarità con il gol. Però una squadra si deve anche aiutare da sola, e sapere venire a capo dei problemi magari con una invenzione. Fiducia e linearità di azione spesso vanno di pari passo, dunque col Sud Tirol di Bisoli, rinvigorito da tre risultati utili in fila, servirà pragmatismo.