L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla metamorfosi del Palermo.
Una metamorfosi che potrebbe incidere sui playoff. Perché il Palermo non ha cambiato pelle dal punto di vista tattico, ma lo ha fatto nell’atteggiamento. Un mutamento balzato agli occhi dei più attenti nelle ultime tre partite, con Taranto, Picerno e Monopoli, nelle quali i rosanero hanno abbandonato il pressing ossessivo per lasciare spazio a un atteggiamento più attendista. Baldini ha arretrato il baricentro dei suoi di una decina di metri per stanare l’avversario e colpirlo in velocità.
Meno esposto È stato un tratto distintivo di queste tre gare e non può essere una semplice coincidenza, tant’è vero che la nuova impostazione ha fruttato tre vittorie e soprattutto ha esposto di meno la squadra a imbarcate pericolose come era avvenuto fino ai due match con Potenza e Paganese, in cui non solo sono arrivati due pareggi, ma sono stati incassate ben 4 reti. Le tre gare successive, non a caso, raccontano di due gol al passivo, peraltro presi nella stessa partita, col Taranto. Baldini non ammetterà mai di avere messo mano al suo credo offensivo, improntato principalmente alla ricerca del gol, lo ha addirittura smentito alla vigilia del match col Monopoli, quello in cui più di tutti gli altri è stato evidente lo sdoganamento dell’oltranzismo tattico. E infatti il Palermo ha aggredito gli spazi con i tempi giusti, portando a casa una vittoria cruciale anche alla luce di quello che è successo alla classifica con la radiazione del Catania, mettendo di fatto fuori gioco per il secondo posto i pugliesi. Non si è trattato certo di una rivoluzione, ma di una rimodulazione dei concetti grazie allo spostamento degli undici qualche metro più indietro, abbinato a una minore frenesia nella pressione e di conseguenza anche nell’impostazione della manovra. Per il resto, la difesa è rimasta sempre alta ma con la linea mediana più vicina a chiudere meglio le linee di passaggio. Una soluzione che ha consentito di trovare una solidità che il Palermo con Baldini non aveva mai avuto. Un problema evidente soprattutto in trasferta. La vittoria di Monopoli è stato il manifesto più nitido del cambiamento, perché i rischi dalle parti di Pelagotti sono stati zero.
Compromesso Il Palermo non ha snaturato la vocazione offensiva mantenendo la giocata in verticale, e gli 11 gol nelle ultime tre uscite lo confermano, ma ha trovato più equilibrio, con un minore spreco di energie, riuscendo lo stesso ad esaltare la profondità nello spazio dei propri attaccanti, Brunori su tutti. Un compromesso che potrebbe diventare un punto di forza ai playoff. gAZZETTA