L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla forza del Bari quando resta in dieci uomini.
Così forte e in fiducia da potere giocare e vincere anche con un uomo in meno. Dopo Palermo, dove aveva pareggiato senza affanni dopo l’espulsione di Terranova, il Bari si è ripetuto e persino migliorato contro il Potenza, segnando i due gol decisivi dopo il rosso a Scavone. Certo, sarà il caso che gli uomini di Mignani evitino queste situazioni sulla carta sfavorevoli, ma in entrambe le circostanze nessuno si è accorto che fossero in inferiorità numerica.
Diceva Niels Liedholm che in dieci si gioca meglio. Vallo a spiegare a chi crolla al primo contrattempo. In realtà per fare di necessità virtù, devi stare bene sul piano fisico e mentale, avere un’organizzazione sopra la media e vivere con un senso di sfida soprattutto le situazioni più complicate. Il Bari contro il Potenza non aveva particolarmente brillato, prima di ritrovarsi in dieci uomini. Vero è che già in avvio di ripresa aveva dato segnali di risveglio, ma il rosso a Scavone ha avuto l’effetto che quel colore fa sul toro. Il Bari si è scatenato e ha mostrato al Potenza quanta differenza c’è oggi tra le due squadre. Mignani non ha cambiato nulla, lasciando in campo le due punte e i giocatori di maggiore qualità, e la vittoria è stata assolutamente lineare.