Flop del Palermo ieri sera allo stadio “Renzo Barbera”. Contro la Cremonese i rosanero hanno conquistato soltanto un punto e per questo devono solamente ringraziare Carretta. Ma andiamo con ordine.
Gli uomini di Tedino sono partiti decisamente sottotono, subendo in diverse occasioni i contropiedi e le azioni offensive degli avversari. A “salvare” i rosanero è stata un’autentica magia di Trajkovski, autore di un gol da vero numero 10. Nella ripresa stessa musica, con un Palermo passivo e la Cremonese che troppo spesso si è dimostrata padrona del campo facendo sfigurare la compagine di casa davanti ai circa 5mila presenti all’ex Favorita. Strefezza scende in campo e dopo pochi secondi indovina un grandissimo gol, più tardi Mogos sovrasta Salvi e ribalta il match, con Brignoli decisamente poco lucido in entrambe le occasioni.
Insomma, sempre la stessa storia. Da “premiare” sicuramente la reazione dei rosanero, che con il palermitano Mazzotta (fino a quel momento uno dei peggiori in campo) hanno riacciuffato il pari. Se non fosse per il blackout nei minuti finali: al 95’ Carretta parte in contropiede per circa 50 metri, ma davanti a Brignoli alza troppo il pallone che impatta sopra la traversa e questa volta Zamparini non potrà dire nulla alla famosa Dea Fortuna.
Una prestazione poco convincente, frutto di tanta confusione e poche, pochissime, idee. Dalla gara contro la Cremonese si fa fatica a trarre qualcosa di positivo in vista del prosieguo del campionato. L’unica nota lieta, magia di Trajkovski a parte, è aver visto finalmente Puscas all’opera. Se queste sono le premesse, con l’attaccante rumeno i tifosi rosanero ne vedranno davvero delle belle e Tedino avrà non poche grane (almeno fino a gennaio).
Ieri sera, infatti, si è chiuso anche il mercato all’estero e nessuno degli scontenti è riuscito a trovare una nuova meta. Niente tesoretto da 25 milioni. Tedino, ieri sera uscito tra i fischi del suo pubblico, si ritrova adesso in mano una rosa ampia e ricca di singoli potenziali titolari, alcuni dei quali, Puscas e Nestorovski in primis, difficilmente possono coesistere.
E chissà cosa starà pensando Zamparini: il nuovo Palermo parte a rilento, i vecchi limiti sono troppo evidenti.