È qui la festa, il Canicattì vola in Serie D
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla festa promozione del Canicattì.
Indimenticabile pomeriggio di sport allo stadio «Saraceno». Il Canicattì, dopo 28 anni, torna in Serie D. Quando mancano ancora due giornate alla fine del campionato di Eccellenza (ma i biancorossi devono recuperare anche la sfida con l’Enna), la società del presidente Angelo Licata, batte nel derby l’Unitas Sciacca e sigilla la matematica promozione nella quarta serie.
La determinazione dei biancorossi non è mancata sin dall’inizio: la giusta tensione, l’attenzione e la concentrazione visibili sui volti dei calciatori. Canicattì subito in cerca della rete con Iraci che avrebbe potuto realizzare un altro primato dopo quello della doppietta in meno di un minuto: quando erano passati i 60 secondi, il bomber sfiora la rete dopo aver anticipato Allegro ma la palla si spegne di poco a lato. Iraci era stato servito da Gueye. Azione fotocopia sul versante opposto con Santangelo che sfiora la rete su assist di Galluzzo. Al 10’ lungo lancio di Garufo, con Iraci che sfiora di testa, anticipa ancora Allegro ed il tiro si spegne di poco a lato. Gli ospiti spingono in avanti alla ricerca della rete che arriva al 16’ su calcio piazzato. Punizione calciata da Presti sulla fascia destra e l’accorrente Idoyaga insacca con un bel piatto che non dà scampo a Barbagallo. L’aria pesante dura poco. I padroni di casa non ci stanno, e con la Serie D nella testa, trovano il pareggio con Iezzi liberato in area da un passaggio intelligente di Iraci.
Esplode il Saraceno, per l’occasione gremito in ogni ordine di posto. Al 28’ Raimondi si stacca nel contrasto con Salvucci e di testa mira alla porta. Il tiro viene sporcato con le mani dal numero 5 saccense che viene spedito direttamente negli spogliatoi col cartellino rosso estratto da Asaro di Marsala. Rigore per il Canicattì. Iraci si incarica del tiro e dagli undici metri non sbaglia. Siamo sul due a uno. Sciacca in inferiorità numerica e il tecnico Crivello blinda la difesa inserendo Baldassano e facendo uscire Presti. Al 40’, dopo il buon lavoro svolto da Iraci in ripartenza, scambio con Gueye e il bomber palermitano si fa trovare in posizione regolare sulla linea di porta per ribadire in rete. Tre a uno. La festa può cominciare. Riprende la sfida e al 3’ il Canicattì fa poker. Gueye si procura e trasforma un calcio di rigore. Poi espone una maglia con la dedica al fratello, la sua foto e la scritta: «Ti voglio bene».