L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo e la vittoria del match contro il Genoa.
E’ proprio la settimana nera degli allenatori tedeschi. Tuchel esonerato al Chelsea, Klopp bastonato a Napoli, e Alexander Blessin da Stoccarda che incassa la prima sconfitta. Il Palermo, reduce da due sconfitte con 6 gol al passivo, è stato aggiustato da Corini con grande saggezza e si è regalato la serata perfetta. Merito soprattutto del solito Matteo Brunori, al sesto gol di fila al Barbera e al centro numero 24 (solo di campionato) in questo fantastico 2022. E merito anche di Pigliacelli, bravo a dire di no a un Genoa che non è affatto dispiaciuto, ma che ha sbagliato troppo in zona gol e si è visto negare il pareggio al 4’ di recupero per un fuorigioco discutibile (almeno alla luce delle nuove indicazioni dell’Aia).
Ripartenze Palermo Corini, dicevamo. Meglio la prudenza, meglio aspettare: così ha deciso e così ha vinto. Perché quando si è trattato di ripartire il Palermo è stato micidiale. Da applausi una squadra che ha corso per 90’ malgrado il caldo terrificante. I centrocampisti si sono arroccati davanti alla difesa, Segre ha morso le caviglie a Badelj e gli esterni si sono sacrificati, ma recuperata la palla le ripartenze sono state micidiali. Brunori ha servito una palla d’oro a Di Mariano (22’, in corsa sul secondo palo, ha messo fuori all’altra parte) e poi ha scaldato le mani a Martinez (33’). Ci ha provato anche Elia (35’), Segre ha invocato un rigore in avvio di ripresa (l’incerto Cosso stavolta ha visto bene) e subito dopo è arrivato il gol: Hefti ha perso palla, Di Mariano è filato via, il difensore del Genoa rincorrendo ha fatto un assist involontario a Brunori, che come un cobra ha punto Martinez. Non contento, prima di uscire il capitano del Palermo ha impegnato ancora due volte Martinez, che soprattutto sul primo tiro è stato straordinario.