È il giorno della verità: il Catania in tribunale spera in un nuovo corso, ma vive l’incubo stop
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Catania e sul giorno della verità che attende oggi il club etneo.
Il silenzio, le ipotesi più disparate, l’attesa che diventa angoscia ma anche speranza. Oggi alle 12 scadrà il termine per la presentazione delle offerte per rilevare il titolo sportivo del Catania dopo che il club è stato dichiarato fallito il 22 dicembre 2021 e consegnato a tre curatori fallimentari, che fino al 28 febbraio sono stati incaricati di gestire l’esercizio provvisorio. Una soluzione che ha consentito alla squadra di disputare regolarmente le gare ufficiali e ai potenziali investitori di concorrere all’asta competitiva.
Che cosa potrebbe accadere oggi? Tre le ipotesi possibili. Alle 16 saranno aperte le buste, se sono state avanzate offerte con i giusti requisiti – base d’asta un milione e in caso di due o più offerte al rialzo di 50mila euro alla volta. Questa gara comincerebbe alle 17. Chi offrirà più denaro, facendosi carico anche di un debito sportivo di 3 milioni dilazionato da qui a fine stagione, presentando anche un piano industriale coerente e supportato da tutte le buone intenzioni potrà rilevare il titolo dei rossazzurri.
Se l’asta dovesse andare deserta, si potrebbe spegnere la luce in modo definitivo e drammatico. E sarebbe una sconfitta per tutti, un tonfo epocale. Oppure? La terza ipotesi è a discrezione del Tribunale che potrebbe disporre e concedere una proroga ulteriore, incidendo una nuova gara competitiva. Infatti, l’esercizio provvisorio scadrà soltanto a fine mese. Potrebbe esserci ancora tempo per non fare morire il ramo sportivo dell’azienda Catania.