L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Roberto Floriano , l’uomo playoff per il Palermo.
È l’uomo playoff, implacabile e decisivo, addirittura più prolifico di super Brunori in questi spareggi senza appello: con il guizzo sotto porta di Padova, sono 4 i gol di Roberto Floriano dagli ottavi in poi. Tutti in trasferta, tutti decisivi per la vittoria: prima c’erano state la doppietta di Trieste che fece capire la brillante condizione del Palermo, poi lo scavetto di Salò dopo un perfetto uno-due con Damiani.
Se teniamo conto degli ultimi due mesi, da aprile in poi Floriano è l’attaccante rosanero che ha segnato di più su azione. Sei gol totali, compreso quello al Picerno e la volèe da ex a Bari. Brunori, per capirci, nello stesso lasso di tempo ne ha fatti 7 ma usufruendo di due rigori. Non è tutto, perché Floriano, 36 anni ad agosto, aveva fatto valere la sua esperienza anche nei play off dello scorso anno, timbrando il cartellino due volte, entrambe dal dischetto, con Teramo e Avellino. Uno specialista del settore, insomma.
Trasformato . Gli si rimproverava proprio una insufficiente cattiveria sotto porta (con l’Andria fallì un rigore), adesso è arrivato addirittura in doppia cifra stagionale: 10 reti in tutto, considerando anche la Coppa Italia. Floriano è uno dei tanti rilanciati dalla cura Baldini. Fatta di parole chiare e spontanee, di motivazioni per ritrovarsi, ma anche di ricerca di qualità per produrre un calcio coraggioso. Il feeling è nato praticamente subito, e non solo perché Roberto con la nuova gestione ha quasi immediatamente ritrovato il posto da titolare, ma perché si sposavano le rispettive visioni, sportive e umane. Ci potevano essere dubbi sulla sua autonomia (in stagione mai 90′ filati in campo, sempre o sostituito o subentrato), non sulle doti di estro e velocità. E a volte bastano pochi sprazzi per indirizzare una partita. È stato così anche a Padova, quando Floriano rientrava dopo aver saltato il ritorno con la Feralpi. Non era al meglio, ma alla sua presenza un allenatore attento ai particolari come Baldini non rinuncia. Il 7 lo ha ripagato, mettendo la partita in discesa e a quel punto, le esigenze di gara giustificavano il cambio con Soleri già all’intervallo.