«L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le dichiarazioni di Stefano Sorrentino, ex portiere del Palermo. «Fa un effetto strano-racconta il portiere – ad agosto non essere in ritiro. Mi sono goduto un po’ più le vacanze con la famiglia ma dal 18 luglio sono a Coverciano, dove mi alleno e seguo il corso per futuri tecnici. Resterò qui fino al 6 agosto, poi troverò un campo e un allenatore che mi segua: se arriva la chiamata devo essere pronto». Sorrentino , la Juventus ha messo Dybala sul mercato ma l’attaccante preferirebbe restare. Le è mai capitato di vivere una situazionesimile? «Quando ero al Torino vincemmo il campionato di B ed ero convinto che nella stagione successiva sarei stato il titolare. Una mattina mi chiamò il mio procuratore e mi disse: “Sei stato venduto all’Aek, domani hai l’aereo per Atene”. Avrei potuto fare resistenza ma sapevo che non c’erano i margini, perché il Torino aveva bisogno di soldi. Poi il club fallì, io invece andai a giocare la Champions. Col senno di poi, è andata bene così». A Dybala consiglierebbe di accertare l’offerta dello United? «In questi giorni non l’ho sentito e non lo farò, perché ognuno deve decidere con la sua testa. Posso solo dirgli di scegliere con il cuore e andare dove si sente amato. Paulo può fare la differenza in qualsiasi campionato». La stupisce che uno come Dybala sia finito sul mercato? «Sì,ma fino a un certo punto, perché alla Juve tutti lo sono. Paulo è uno dei giocatori più forti in circolazione, fossi nella Juve ci penserei bene: ha 25 anni e grandi margini di crescita. Se andrà via, sarà una grossa perdita per la A». La convivenza con Cristiano Ronaldo è effettivamente un problema? «I grandi giocatori possono muoversi accanto a chiunque e Dybala lo è. Non esistono problemi di convivenza tra lui e CR7». Ai tempi del Palermo lei disse che avrebbe vinto il Pallone d’oro: lo pensa ancora? «Assolutamente sì. Ha una tecnica fuori dal comune, può risolvere una gara con una giocata in un fazzoletto. È sveglio e furbo, corre tanto e va a prendersi la palla dietro. Non ne vedo tanti come lui. È determinato e ambizioso: a Palermo dopo l’allenamento mi faceva fare gli straordinari perchéluidovevaallenarsisullepunizionierigori. Ha giàfatto un percorso importante alla Juventus e può arrivare ad essere il numero uno. Anche lui ne è convinto».