“Che fosse diverso dagli altri lo si è capito in fretta, che potesse diventare il Dybala che ora tutti invidiano alla Juve però era difficile immaginarselo: «Quando Zamparini ci ha comunicato il suo arrivo ne parlava come di un fenomeno come Messi o Maradona. Un po’ di scetticismo da parte nostra era inevitabile, si trattava di un ragazzino mai convocato nelle nazionali giovanili e che non aveva mai nemmeno giocato nella serie A argentina. Poi appena gli abbiamo visto toccare la palla ci siamo guardati in faccia capendo che si trattava effettivamente di un potenziale fenomeno, non c’è bisogno di prendere un episodio in particolare ma ricordo ogni esercizio in allenamento dove magari doveva affrontare un uno contro tre uscendone con una semplicità fuori dal normale. Aveva ragione Zamparini, vederlo contro Messi l’altra sera è stato una gioia. E il bello è che ha ingaggio e sponsor, è conosciuto in tutto il mondo – e da tutti i bambini del pianeta – come CR7. Al Real Madrid arrivò con quella etichetta, ma a causa di Raul – 7 blancos per eccellenza – dovette digerire, non senza mal di pancia, una stagione con la “camiseta” 9. Il compromesso durò dieci mesi, poi Florentino Perez pensionò la leggenda del Bernabeu per puntare sul Galattico dei Galattici. A certi livelli, quelli di Ronaldo e Messi ancora grandi margini di miglioramento: se l’uomo continua ad andare di pari passo con il suo talento, diventerà ben presto il numero uno al mondo”. Questo quanto riportato da “Tuttosport”.