“Eppure quella prima stagione è stata tutt’altro che facile: «Iniziai io, poi arrivò Gasperini, poi Malesani, ancora Gasperini e infine io. Per un ragazzo alla prima esperienza in Italia non è stato facile a maggior ragione. Però lanciava già segnali di grande personalità. Ricordo che in quella squadra avevamo gente come Miccoli, Ilicic, Hernanedez. Io lo facevo giocare, ma era di difficile collocazione e nella parte finale della stagione aveva anche trovato continuità però non riusciva ad esprimersi al meglio, finché non mi disse: “Mister, io sono una prima punta, così è dura”. Niente che lo abbia scoraggiato in ogni caso ed ora tutti possono vedere che fenomeno è riuscito a diventare con sacrificio e applicazione, con una velocità di apprendimento di ogni novità senza eguali». Ed ora a Sannino manca solo una cosa: «Ci sentiamo spesso, ma mi deve ancora dare una sua maglietta, anche da allenamento. Una qualunque: così che i miei nipotini possano dire di avere la maglia del giocatore più forte del mondo…».”. Questo quanto si legge su “Tuttosport”.