L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle trattative per il rinnovo di Dybala alla Juventus.
La grossa novità di mercato ha raggiunto Paulo Dybala nella sua Argentina, dove si sta preparando con i compagni di nazionale alla doppia sfida con Cile e Colombia per le qualificazioni a Qatar 2022. Felicità tanta, perché un giocatore di livello è sempre ben accetto dai suoi simili, perplessità legate al suo futuro anche perché ormai è lapalissiano che la strada che porta al rinnovo di contratto del numero 10 bianconero è tutta in salita. Alla luce degli ultimi accadimenti la strategia della Juventus appare decisamente più chiara: evidentemente il club bianconero ha deciso di rinviare a febbraio qualsiasi discorso sul prolungamento di Dybala — nonostante un accordo già raggiunto con il procuratore del giocatore: 8 milioni di euro più 2 di bonus fino al 2026 — perché aveva già messo in conto di tentare l’assalto a Dusan Vlahovic: per questo ha scelto di posticipare un investimento così importante. Adesso però i tifosi si chiedono inevitabilmente che cosa succederà: l’arrivo del centravanti serbo spingerà Dybala verso l’addio o la Juventus ha intenzione di puntare ancora su di lui? La partita si giocherà a febbraio, quando il mercato sarà alle spalle e l’agente dell’argentino, Jorge Antun, si ripresenterà a Torino (è atteso entro metà mese) e si siederà di nuovo al tavolo con i dirigenti bianconeri per capire quali sono le loro intenzioni. Il risultato non è affatto scontato, come sembrava invece fino a Natale, e molto dipenderà da quanto Madama è intenzionata a spendere per trattenere il suo numero dieci, con l’esigenza primaria di far quadrare i conti.
Riflessione doppia. La Juventus adesso ha tre strade: restare fedele all’accordo raggiunto, proporre un rinnovo a cifre più basse (intorno ai 7 milioni, la stessa di Vlahovic, che per il club è il nuovo tetto massimo salariale) e con una durata ridotta (3 anni) oppure non fare nessuna offerta e lasciarlo andare a zero, con il rischio che qualche concorrente (l’Inter in particolare, che ha già manifestato interesse) ne approfitti. L’ipotesi più probabile è che la dirigenza bianconera si presenterà a febbraio con una proposta di riduzione dell’ingaggio (Paulo guadagna attualmente 7,3 milioni di euro, bonus compresi) e per una durata inferiore rispetto all’intesa precedente, consapevole che l’attaccante potrebbe non accettare. A quel punto la palla passerà a Dybala: il dieci (che nonostante i problemi fisici resta il miglior marcatore della squadra con 11 reti stagionali) finora non aveva mai preso in considerazione l’ipotesi di lasciare Torino — anzi, era convinto che ci sarebbe rimasto fino a fine carriera — però è dispiaciuto per la mancanza di chiarezza da parte del club. Per lui non è solo una questione di soldi, ma anche di progetto: l’intriga l’idea di una Juventus che con Vlahovic torna a essere competitiva ad alti livelli, ma vuole capire anche quale sarà il suo ruolo e se la centralità nel progetto che gli è stata prospettata a inizio stagione sarà confermata. Se poi la proposta della Juventus sarà al ribasso come sembra, Dybala potrebbe decidersi ad ascoltare anche altre offerte. Tottenham e Barcellona si sono già fatte sentire, senza dimenticare l’Inter: Beppe Marotta suo grande estimatore, è già uscito allo scoperto.