L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul futuro di Dybala sempre più lontano dalla Juventus.
C’è un gol che più di tutti è rimasto nel cuore di Paulo Dybala: 23 febbraio 2016, andata degli ottavi di finale di Champions League col Bayern Monaco, da 0-2 a 2-2 con rimonta griffata Joya. La prima rete in Europa non si scorda mai, figuriamoci se arriva contro un allenatore top come Pep Guardiola. «Dybala è buonissimo», disse pubblicamente nel dopopartita, dopo essersi complimentato di persona col giocatore. Quel sinistro beffardo e suadente con cui Dybala rimise in corsa i bianconeri deve essere rimasto negli occhi del tecnico spagnolo, visto che sei anni dopo è ancora innamorato del fantasista della Signora e vuole provare a portarlo a Manchester. Sa che Paulo è in scadenza e che potrebbe rompere con la Juventus, per questo ha chiesto al club una follia da 10 milioni per regalarsi un 10. Un’offerta in doppia cifra che metterebbe fuori gioco non solo i bianconeri ma anche l’Inter, altro club che corteggia il giocatore.
Occasione per il City Pep ha un debole per i giocatori di talento, la duttilità in mezzo al campo e la mancanza di un ruolo definito non sono un limite per un esteta come lui, semmai un pregio che merita di essere valorizzato. Pep non ama imprigionare la creatività dentro una funzione, di un calciatore apprezza il tocco, la qualità della giocata, la capacità di individuare lo spazio in cui inserirsi o passare la palla. È passato dal Bayern al City continuando a vincere e non ha cambiato idea. Ecco perché considera Dybala, che sa attaccare gli spazi e ama arretrare e girovagare, un giocatore funzionale al suo calcio fuori dagli schemi. Dybala a zero è un’occasione che un club come il City, tre volte trionfatore in Premier con Guardiola in panchina ma ancora all’inseguimento della Champions, può permettersi senza troppi patemi perché grazie alla proprietà araba ha risorse economiche in abbondanza. Perciò gli inglesi non avrebbero problemi a soddisfare le richieste economiche del bianconero. Paulo alla Juventus attualmente guadagna 7,3 milioni di euro (bonus compresi) e con il club aveva raggiunto un accordo per il rinnovo a 8 milioni di euro + 2 di bonus fino al 2026, per arrivare a quei 10 milioni che per l’argentino rappresentano un riconoscimento economico della sua centralità del nuovo progetto targato Allegri.
Proposta nerazzurra In questa situazione di stallo è pronta a inserirsi l’Inter, che non può permettersi ingaggi a doppia cifra ma per Dybala — pupillo di Beppe Marotta che piace molto a Simone Inzaghi — è disposta a fare uno sforzo, arrivando a un quinquennale con una base fissa di 7,5 milioni di euro a stagione. Cifre che non sono competitive con quello che può permettersi il City, che ha un monte ingaggi di 250 milioni e il suo giocatore più pagato, De Bruyne, ha rinnovato a 20 milioni a stagione.
La corte di Pep Dybala alla Premier ha già detto no una volta: era il 2019, la Juventus provò a scambiarlo con Lukaku, era tutto fatto tra bianconeri e United ma Paulo fece saltare l’affare, nonostante uno stipendio sontuoso, oltre i 10 milioni di euro a stagione. Voleva restare a Torino a tutti i costi, perché si sente legato a doppio filo a maglia e città. Ora però la situazione è cambiata: l’argentino non ha una predilezione per il calcio inglese, troppo fisico per le sue caratteristiche, ma con Guardiola sarebbe un’altra storia. D’altronde chi non vorrebbe essere allenato dal migliore? Ora nella testa di Dybala c’è solo la Juve e un finale di stagione da scrivere, ma ha messo in conto la possibilità che con la Juve non si arrivi al lieto fine. Tottenham e Barcellona hanno già sondato il terreno, così come l’Inter, ma il procuratore Jorge Antun (che da ieri è iscritto al registro nazionale degli agenti riconosciuti dal Coni, uno degli intoppi burocratici che aveva impedito la firma dl rinnovo a ottobre) prima parlerà con i bianconeri. Sarà a Torino entro metà febbraio, intanto il City studia la mossa giusta. Se Pep si presenterà con 10 milioni e un progetto a misura del 10, stavolta sarà più difficile resistere alla tentazione inglese.