Sono passati due anni. Sembra ieri da quel 25 settembre 2013: il Palermo in B, con un Gattuso alle prime armi in panchina che poco convinceva nonostante una corazzata tra le mani. Rino salta, subentra lui: Beppe Iachini. Un ritorno, dopo la sua positiva parentesi da giocatore negli anni ’90 durante la quale è riuscito ad entrare nel cuore dei tifosi rosanero. A lui il compito di far risorgere quella squadra dalle ceneri, come la fenice. È un momento difficile, bisogna subito vincere per cominciare alla grande la nuova esperienza e riagganciare il treno che porta in Serie A. Due giorni dopo l’esordio casalingo contro la Juve Stabia: è un 3-0 convincente, il primo importante tassello di una stagione esaltante. È sua la pronta risalita nella massima serie, è suo il record di punti nella serie cadetta, suoi tutti i traguardi raggiunti in quell’anno. Passa un anno, il 25 settembre 2014, il giorno dopo quel rocambolesco 3-3 al “San Paolo” contro il Napoli. Neanche a farlo apposta, settembre ha di nuovo portato nuvole temporalesche sul cielo di Palermo. Un fulmine è pronto a folgorare Iachini da un momento all’altro, manca davvero poco per colpirlo in pieno. Di lì a poco arriverà la cocente sconfitta di Empoli che lo mette fortemente in discussione. Ma ancora una volta arriva una stagione piena di successi e soddisfazioni. È sua la salvezza rosanero arrivata con largo anticipo, sono i suoi i prestigiosi risultati a Milano e a Roma, è sua l’esplosione di Dybala e Vazquez o la rinascita di Rigoni, Morganella e Gonzalez, tanto per citarne un qualcuno. Oggi mister Beppe compie due anni. Due anni sulla panchina del Palermo, un qualcosa a dire il vero non tanto semplice da queste parti. Anche suo è questo importante traguardo, che lo rende il più longevo allenatore dell’era Zamparini. Oggi, come un anno fa e come due anni addietro, è un 25 settembre pieno di difficoltà e di punti interrogativi: le due sconfitte consecutive, le tre partite senza vittorie, l’ultima deludente prestazione al “Barbera” contro il Sassuolo. Nemmeno a dirlo anche lui, inevitabilmente, è finito di nuovo sul banco degli imputati. Eppure il buon Beppe è ancora lì, nella sua panchina. Ancora suo il compito di cambiare rotta, di cambiare tendenza, come avvenuto la scorsa stagione, come avvenuto al suo arrivo in rosanero. Iachini è entrato di nuovo nei cuori dei tifosi, grazie al suo carisma, al suo attaccamento, alla sua voglia di non arrendersi mai. Mister, mille altri giorni insieme, tra vittorie, soddisfazioni e belle pagine da scrivere e da ricordare con affetto.