Ds Sicula Leonzio: «Salvezza strepitosa per la seconda volta, spero basti»
Ecco qui di seguito le parole di Davide Mignemi, direttore sportivo della Sicula Leonzio, intervenuto in conferenza stampa dopo la salvezza ottenuta dai bianconeri contro il Bisceglie.
«Abbiamo dimostrato di meritare la salvezza? Penso che su questo non ci siano dubbi. A parte i due successi ottenuti sia in trasferta sia in casa, dobbiamo tenere presente che ci siamo radunati il 9 giugno. Abbiamo ipotecato una salvezza strepitosa per la seconda volta, perché noi già ci eravamo salvati sul campo. Speriamo ne bastino due e che non ci chiamino per dirci che ne dobbiamo fare altri 3 o 4. E’ un piacere condividere tutto questo con un gruppo meraviglioso e soprattutto con la città e i tifosi veri di Lentini, oltre che col presidente Giuseppe Leonardi che è la nostra colonna portante.
Che sapore ha una salvezza conquistata due volte? La storia della Sicula è importante, ci hanno etichettato come una piccola favola e le favole devono avere il lieto fine. Non poteva esserci regalo più bello e salvezza più bella. Ma la Sicula è qualcosa di più: è frutto di un durissimo lavoro, di una forte ambizione, tutto questo è accompagnato da una grande motivazione e quindi ce lo meritiamo. Nella prima parte di stagione ci avevano dati per spacciati, ma sapevo che il lavoro avrebbe dato i suoi frutti, grazie anche a chi ci è venuto dare una mano a gennaio. Abbiamo fatto una autentica impresa: prima dello stop eravamo salvi sul campo meritatamente. L’8 giugno ci dicono che dobbiamo fare i playout, il regolamento diceva che eravamo salvi, nelle regole delle Noif era previsto che con più di 8 punti di distacco il playout non si sarebbe dovuto disputare, purtroppo qualche grande scienziato ha fatto sì che questa fosse l’unica regola che veniva cambiata. In questo girone non ci dovevano essere i playout, con tutto il rispetto per il Bisceglie. Addirittura prima dello stop cominciavamo a guardare su, perché sapevamo che potevamo arrivare più su, c’erano gare agevoli da affrontare ed eravamo coloro che avevano fatto più punti nel girone di ritorno. Ci siamo trovati in un impasse e in mezzo alle difficoltà cui abbiamo dovuto fare fronte. Qui c’è qualcosa che viene dalla pancia, dalle viscere, ci siamo radunati, ci siamo guardati in faccia e siamo ripartiti più forti di prima. L’obiettivo era troppo importante per farcelo sfuggire».