Ds Lecco, Fracchiolla: «A Palermo arriviamo carichi, dimostreremo di essere da Serie B»
Una vittoria, la prima del campionato, in casa del Pisa con un gol siglato al 96′ e l’allenatore cambiato da poco, con Emiliano Bonazzoli che ha preso il posto di Luciano Foschi. Il Lecco, società che ha conquistato la Serie B tramite i playoff, si prepara ad affrontare il Palermo in vista dell’undicesima giornata del campionato di Serie B. La società lombarda ha vissuto una lunga estate; questo a causa dei problemi alla documentazione per l’iscrizione al campionato cadetto perché non era stato indicato lo stadio dove disputare le gare interne perché da Padova, lo stadio che la società aveva individuato, non era arrivata la firma da parte del prefetto. Dopo numerosi ricorsi, comunque, il club guidato dal presidente Di Nunno ha conquistato la Serie B. Sul mercato, che comunque è stato difficile per via dei ricorsi, ha operato il ds Domenico Fracchiolla che ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com ha raccontato come si vive con la consapevolezza che molti li danno già per spacciati, ma non solo.
Domenica sarete ospiti del Palermo al Renzo Barbera, come arriverete a questo match?
«Dopo la prima vittoria in campionato, la prima dopo 50 anni in Serie B, arriviamo carichi alla sfida contro il Palermo. È chiaro che sarà la terza partita in otto giorni e non sarà semplice. Ci danno tutti per una seria candidata alla retrocessione, per noi conquistare tre punti dopo il cambio di allenatore è già tanta cosa. Per tutti siamo già retrocessi, ma combatteremo e daremo tutto quello che abbiamo nelle gambe e nella testa».
Come si convive con il ‘peso’ di essere considerati già retrocessi?
«Mi carica tantissimo e carica anche i calciatori, questo perché hanno capito che devono dimostrare. C’è stato il prolungamento del mercato per noi ma non serve a nulla perché i migliori vanno via prima. Abbiamo avuto solamente tre giorni per operare. Ho sentito spesso parlare di un Lecco in ritardo e già retrocesso, ma questo ci deve caricare e portare a dimostrare che siamo tutti da B. La squadra, comunque, secondo me meritava più punti di quelli che ha».
Avete da poco cambiato allenatore, quanto le è pesato esonerare Foschi?
«È un grosso dispiacere. Quando si cambia allenatore è una sconfitta per tutti. Foschi ha dato tanto alla piazza, ma ci sono dei momenti nei quali devi cambiare. Siamo stati bravi a ricompattare l’ambiente e, secondo me, la squadra dalla sosta in poi ha lavorato bene, la vedo più compatta. Cambiando allenatore responsabilizzi i calciatori. Il percorso, per noi, è lunghissimo».
Il cammino, fin qui, è quello che vi aspettavate o è stato più difficile del previsto?
«Sapevamo di trovare delle difficoltà, ma quello che è accaduto in estate è ormai un capitolo chiuso. Potevano esserci delle giustificazioni all’inizio, ora basta. Dobbiamo lavorare giorno dopo giorno e fare la migliore prestazione possibile. Abbiamo un gruppo di ragazzi, una società e una piazza motivate a dare tutto».
Come si convive con l’incertezza che avete attraversato voi durante l’estate?
«Io sono testardo, uno che va avanti per la sua strada e naviga anche nelle difficoltà. L’ambiente è stato sempre caricato dalla forza del presidente, che ha sempre creduto che tutto si sarebbe concluso in maniera positiva. Lui ci ha dato la forza per andare avanti».
A proposito del presidente, come sta? È stato in terapia intensiva, adesso è uscito e gli avete fatto il regalo della vittoria contro il Pisa.
«Ha visto la gara e al termine l’ho chiamato per sapere come sta, anche perché vincere al 96′ ti crea un certo pathos. Sta bene, lui è un passionale e soffre quando le cose non vanno bene. Bisogna lavorare giorno dopo giorno e mettere tutto noi stessi in campo per provare a raggiungere l’impresa della salvezza. Voglio anche sottolineare che vincere a Pisa non è semplice per nessuno».
Ma sta già pensando al mercato di gennaio?
«Manca molto, mancano molte partite, non ci pensiamo. Abbiamo una lista over piena. Ho detto ai ragazzi che dobbiamo dimostrare di essere tutti da Serie B. Dobbiamo spingere al massimo e dare tutto. L’opportunità che ci è stata data è troppo grande. Il 26 dicembre tireremo una linea e penseremo al mercato».