Dpcm Draghi, seconde case, spostamenti, fine settimana: le regole e i divieti. Le ultime
Il nuovo dpcm del premier Draghi ha chiuso l’Italia per un altro mese. Per tutto aprile il paese sarà chiuso e rimarrà tra la fascia arancione e la zona rossa. Con le giornate festive di 25 aprile e 1 maggio blindati per tutti. L’Rt di 1,08 è troppo alto per concedere nuove aperture, l’edizione odierna del “Corriere della Sera” fa il punto della situazione.
Il monitoraggio
L’Istituto superiore di sanità sottolinea nel monitoraggio settimanale che «il numero complessivo di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento con un tasso di occupazione a livello nazionale sopra la soglia critica e analogo è l’andamento per le aree mediche». Per questo suggerisce di «mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione», dunque lockdown locali che possano fermare i contagi provocati dalle varianti del virus. Il monito è chiaro: «È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile».
I nuovi colori
Secondo le indicazioni della Salute da lunedì passano in fascia rossa Calabria, Toscana e Val d’Aosta e si aggiungono a Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, provincia autonoma di Trento, Piemonte, Puglia e Veneto. Torna invece in fascia arancione il Lazio con Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, provincia autonoma di Bolzano, Sardegna, Sicilia e Umbria. Il cambio per il Lazio scatterà martedì, alla scadenza della precedente ordinanza.
Bar e ristoranti
Ministri e governatori del centrodestra insistono per far ripartire alcune attività, ma la decisione del governo è far rimanere l’Italia in arancione e rosso per un altro mese. Non è passata, almeno per il momento, l’ipotesi di riaprire nelle zone di minor contagio bar e ristoranti a pranzo anche se fino alle 15 o alle 16 in modo da evitare gli incontri per l’aperitivo. Non è esclusa una «correzione» dopo due settimane se la curva epidemiologica dovesse scendere in maniera significativa, ma con la campagna vaccinale ancora in affanno adesso si è deciso di far prevalere il rigore.
Una stretta che potrebbe essere ancora più energica nel fine settimana del 25 aprile e del 1° maggio. Per evitare gli spostamenti tutta Italia dovrebbe tornare in zona rossa. Prorogato anche il divieto di spostamento tra le regioni. Si potranno varcare i confini soltanto per «comprovate esigenze» — motivi di lavoro, salute e urgenza — con l’autocertificazione.
Le seconde case
Rimane invece la possibilità di andare nelle seconde case anche se si trovano nelle regioni in fascia rossa, soltanto un nucleo familiare e a condizione che non ci siano altre persone. Alcuni governatori — Toscana, Valle d’Aosta, Puglia, Alto Adige e Campania — hanno però deciso di impedire i trasferimenti e hanno firmato ordinanze che vietano l’ingresso a chi ha una seconda abitazione.
Sport, spettacoli e ristori
Si allontana la possibilità di far ripartire le attività sportive nelle piscine e nelle palestre e slitta la scadenza fissata al 27 marzo per riaprire i cinema e i teatri. Chiusi anche musei e mostre. Per i ristori il ministro Gelmini ha chiesto durante la «cabina di regia» uno scostamento di bilancio che consenta di «concedere i ristori in maniera selettiva a tutte le attività chiuse da molto tempo perché bisogna dare un segnale concreto a queste persone».