Dopo Pasqua Italia ancora rossa e arancione: restano chiusi ristoranti e bar. Valutazioni per barbieri e parrucchieri

L’ultimo decreto e Dpcm del governo guidato da Mario Draghi che stabilisce le misure anti-Covid scade il 6 aprile. L’Italia è chiusa in zona rossa a Pasqua e Pasquetta, ma dopo cosa accadrà? Saranno i dati sul contagio a indirizzare ogni decisione, ma il nuovo decreto legge Covid dal 7 aprile potrebbe dare i primi segnali di riapertura, anche se la scelta è finora orientata solo sulla ripartenza delle scuole. Dopo dieci giorni di chiusura il Paese, con ogni probabilità, resterà quindi in zona arancione e rossa anche dopo Pasqua “per non vanificare i sacrifici che stiamo facendo”, spiega il ministro della Salute Roberto Speranza. I numeri ancora alti di nuovi contagiati e morti e la campagna vaccinale che prosegue ancora a rilento non consentono allentamenti. Anche la proroga dello stato di emergenza fino a giugno sembra ormai certa. Oggi la ministra Mariastella Gelmini incontra le Regioni.

Scuola e tamponi
Ieri il premier Draghi ha parlato della scuola definendola una “priorità”. “Se la situazione epidemiologica lo permette, cominceremo a riaprire la scuola in primis. E cominceremo a riaprire le scuole primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua“. Nelle zone arancioni, probabile anche la didattica in presenza al 50 per cento per gli altri ordini.

Ma se le scuole riapriranno, ci saranno importanti novità, che rivelano Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera: “Il primo giorno tutti gli studenti, ma anche i bimbi di nidi e materne, dovranno essere sottoposti a tampone rapido. Il test sarà ripetuto ogni settimana e in caso di positività sarà effettuato un molecolare a tutta la classe. In questo modo si creerà una sorta di bolla per proteggere gli alunni, ma anche i docenti visto che non tutti saranno già stati vaccinati”.

Militari e volontari
Militari e ai volontari della Protezione civile aiuteranno a testare studenti e insegnanti fuori dalle scuole utilizzando i test “salivari” che forniscono una risposta in pochi minuti e sono adatti anche ai bambini più piccoli. A disposizione ci sono almeno 2 milioni di kit.

Il monitoraggio delle Regioni e il cambio di colore
I nuovi dati inviati dalle Regioni all’Istituto superiore di sanità arriveranno domani, venerdì 26 marzo, e si decideranno i nuovi colori. Resta in zona rossa la Lombardia fino a Pasqua. Il Lazio spera nella zona arancione per cinque giorni, dal 29 marzo al 3 aprile. Forse anche il Veneto potrebbe, prima del lockdown pasquale, passare in arancione: “È possibile, ma poi dobbiamo stare molto attenti”, dice il presidente della Regione Luca Zaia.

Ristoranti, bar e cinema
Rimangono dunque chiusi bar e ristoranti, ma anche cinema e teatri che — questo dice il decreto in vigore — possono riaprire soltanto in fascia gialla. Una nuova valutazione sulla possibilità di consentire l’attività a barbieri e parrucchieri in fascia rossa sarà fatta nei prossimi giorni anche per scongiurare gli appuntamenti a domicilio che aumentano il rischio di contagio. Oggi la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, incontrerà i governatori. E la partita tra rigoristi e aperturisti ricomincia.