Domenica c’è il derby del cuore. Savanarola: «Abbiamo rispetto del Savoia. Scenderemo in campo senza assillo del risultato»
Il capitano dell’Acireale, Giuseppe Savanarola, è intervenuto ai microfoni di “Oplontini.com” parlando del momento che sta attraversando la sua squadra e della prossima partita che vedrà i granata affrontare il Savoia, secondo in classifica, nel “derby del cuore”. Ecco l’intervista del centrocampista 33enne.
A proposito di domenica. Dopo la grande vittoria di Palermo, eravate chiamati a dare continuità ai risultati contro il Giugliano e invece, avete inaspettatamente deposto le armi. Cosa è andato storto?
«Non abbiamo sicuramente avuto un buon approccio alla gara, sin da subito, anche se riguardando le immagini in tv, posso dire che siamo stati condannati da degli episodi che purtroppo nel calcio, a volte fanno la differenza. Abbiamo commesso indubbiamente i nostri errori, non riuscendo ad esprimerci come sappiamo fare ma di fronte avevamo una squadra che nonostante la sconfitta subita contro il Palermo, e’ in grande forma, gioca un buon calcio e dispone in rosa di elementi di livello. Nel secondo tempo, abbiamo cercato di recuperare e c’eravamo anche riusciti ma poi il terzo goal del Giugliano ci ha tagliato le gambe. Dal punto di vista mentale, non è facile ripartire dopo aver recuperato una gara ed essere di nuovo andati sotto nello spazio di poco tempo. Come ti dicevo, alcuni episodi hanno influito sulla gara come il calcio di rigore fischiato agli avversari nel primo tempo, con conseguente espulsione di un nostro calciatore ma ciò non deve assolutamente costituire un alibi per noi. Dall’inizio non siamo scesi in campo con la giusta voglia che ci ha contraddistinto, invece, nelle altre partite. Faremo di tutto affinché questo non accada più».
Domenica affronterete il Savoia, la squadra più in forma del momento e che viene da sei vittorie consecutive. Che avversario ti aspetti di trovare di fronte e che partita sarà, a tuo avviso? Per voi sarà l’ultima possibilità di inserirvi nella lotta alla promozione oppure puntate ormai solo ai play-off?
«Del Savoia, abbiamo grande rispetto. È una squadra importante e non lo scopriamo, di certo, noi. Hanno avuto un inizio non brillante, ma sapevamo che alla lunga il loro valore sarebbe venuto fuori perché dispongono in rosa di calciatori davvero importanti. Conosco l’allenatore che è un tecnico davvero importante ed il ds, che ha sempre costruito squadre competitive. Rappresenta, sicuramente, un avversario ostico, in salute e che viene da sei vittorie consecutive. Sarà dunque, per noi, una partita difficile ma spero, allo stesso tempo, avvincente. Inoltre, c’è un solido gemellaggio tra le due tifoserie che dura da molti anni per cui spero che sia in campo che fuori, ci sia una bella atmosfera. Dobbiamo preparare questa gare con il massimo impegno, sin da oggi, provando a limitare il loro gioco. Da parte nostra c’è massimo rispetto, ripeto, per il Savoia, una delle candidate a fare bene in questo campionato ma noi dobbiamo continuare a fare ciò che abbiamo fatto nelle scorse partite. Credo che un risultato positivo a Torre Annunziata, non riaprirà comunque i giochi, in ottica promozione. Per ciò che ci riguarda, non abbiamo mai detto che il nostro obiettivo era quello di vincere, bensì di fare un campionato dignitoso e di puntare come minimo ai play-off per migliorare il piazzamento della scorsa stagione. Scenderemo dunque in campo, molto tranquilli e senza l’assillo di fare a tutti i costi, risultato, sperando ovviamente di poter fare bene».
A proposito di Savoia. Lo hai già affrontato alcuni anni fa, quando indossavi la casacca dell’Akragas, in un entusiasmante testa a testa per la vittoria del campionato in cui a spuntarla, furono alla fine, gli oplontini. Che ricordi serbi di quella stagione?
«Conosco bene il Savoia, perché, come hai ben detto, abbiamo duellato, alcuni anni fa, sino alla fine per la vittoria del campionato. La ricordo come una vera e propria corazzata; sia nel match di andata che di ritorno, c’era una cornice di pubblico importantissima, poi l’allenatore di quella squadra, Feola, è venuto l’anno dopo ad allenare l’Akragas e con lui in panchina, abbiamo vinto il campionato. Non posso avere, quindi un bel ricordo di loro , visto che ci soffiarono la promozione ma è una squadra che allo stesso tempo rispetto molto perché rappresenta una piazza importantissima che non merita di stare assolutamente in queste categorie».