Domani Catania-Palermo: derby di campo, ma anche di panchina

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul derby tra Catania e Palermo che da sempre non riguarda solo il campo, ma anche la panchina.

Derby di campo, ma anche derby di panchina. La storia di Palermo e Catania, da quasi 70 anni, è anche la storia degli allenatori che sono passati da una squadra all’altra, a volte direttamente e altre volte no. Dal cameo dell’ungherese Josef Banas alla guida del Palermo, nel 1952 per una sola partita fino a Novellino, l’ultimo ad aver allenato entrambe le formazioni.

La storia di Banas, però, è la più curiosa di tutte: dopo aver condotto gli etnei alla promozione in B nel 1949, non viene confermato e finisce a Cremona, salvo poi tornare in Sicilia nel 1952, «tamponando» l’assenza di una guida tecnica nel Palermo dopo l’esonero di Bonizzoni. Una sola partita, ma verrà richiamato nel 1954, quando però aveva già assunto l’incarico di allenatore del Bagheria. Non ottenne il lasciapassare e il 4 aprile, i rosanero, si presenteranno sul campo della Roma con Scarpato e Giaroli promossi ad interim.

Le panchine di Palermo e Catania hanno attratto anche il decano dei tecnici italiani, Gianni Di Marzo, che con gli etnei conquistò una storica promozione in Serie A nel 1983, mentre nel capoluogo andò incontro ad una cocente retrocessione in C1 nel 1992: «Però – ricorda Di Marzio – mi sono rifatto nel 2016, quando ottenemmo una straordinaria salvezza. È un derby tra due città che dovrebbero stare in Serie A ad honorem. Se oggi si trovano in Serie C, però, i motivi ci sono. Ho vissuto Catanzaro-Cosenza, Napoli-Avellino e Genoa-Sampdoria, ma in Sicilia è tutta un’altra cosa. Quest’anno tra l’altro sarà un derby più solidale, vista l’iniziativa lanciata per Catania».