Dipendenti accedevano abusivamente a banche dati di gestori telefoni: perquisizioni e arresti

Il provvedimenti restrittivi, emessi dal Gip presso il Tribunale di Roma, sono stati eseguiti nei confronti degli indagati residenti sul territorio capitolino ed in diverse province campane. Tra i destinatari dei provvedimenti, come riporta “Larepubblica.it”, figurano dipendenti infedeli di compagnie telefoniche, (i procacciatori materiali dei “preziosi” dati), gli intermediari che si occupavano di gestire il commercio illecito delle informazioni estratte dalle banche dati ed i titolari di call center telefonici, che sfruttavano tali importanti informazioni per contattare i potenziali clienti e lucrare le previste commissioni per ogni portabilità, che arrivano fino a 400 euro per ogni nuovo contratto stipulato. Gli indagati dell’operazione “Data Room” sono responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, della violazione aggravata dei reati di accesso abusivo a sistema informatico e di detenzione abusiva e diffusione di codici di accesso riguardando le condotte sistemi di pubblico interesse, e della violazione della legge sulla privacy sulla comunicazioni e la diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala.