Dionisi in bilico, il City Group pretende risposte: il Palermo rischia anche i playoff

Dionisi o non Dionisi, almeno si salvino i playoff. Se non altro, per dare un senso alla stagione e un contentino a quei 18 mila tifosi che non hanno mai smesso di riempire il Barbera. La situazione del Palermo è tutt’altro che semplice: la squadra si è infilata in un cul-de-sac da cui sembra incapace di uscire. Un groviglio di problemi che si è trascinato fin dall’inizio della stagione e che nessuno è riuscito a sbrogliare.
Come sottolinea Luigi Butera sul Giornale di Sicilia, il nome di Alessio Dionisi torna inevitabilmente al centro della discussione. Il tecnico ha fatto di tutto per rimanere sempre in bilico e la sconfitta choc con la Cremonese è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La pazienza della tifoseria è finita e i cori contro l’allenatore, già sentiti nei mesi scorsi, sono tornati a farsi sentire.
City Group infastidito, Dionisi sotto esame
La proprietà del City Group, sia a Manchester che nei vertici dirigenziali a Palermo, esige spiegazioni. Non solo perché i difetti strutturali della squadra non sono mai stati risolti, ma perché Dionisi sembra ormai in totale confusione. Lo dimostrano le scelte discutibili nei cambi contro lo Spezia e la Cremonese, così come alcune giustificazioni ritenute poco convincenti per le sconfitte.
A otto giornate dalla fine, il Palermo non è mai stato realmente in corsa per la promozione diretta e, nonostante un mercato invernale di altissimo livello, si ritrova fuori dalla zona playoff. Una situazione umiliante per un club ambizioso come il Palermo e per una proprietà che ora pretende risposte concrete dall’allenatore.
Tre questioni sul tavolo
Come evidenzia Luigi Butera sul Giornale di Sicilia, Dionisi dovrà dare risposte su almeno tre aspetti chiave:
Tecnico: il Palermo non ha mai avuto un’identità di gioco chiara.
Fisico: come è possibile che due terzi della squadra siano finiti con i crampi nella sfida contro la Cremonese?
Caratteriale: troppe occasioni buttate via, troppe rimonte subite, troppa fragilità mentale.
Dionisi dovrà fare i salti mortali per giustificare l’attuale situazione, perché il Palermo visto venerdì scorso rappresenta il manifesto delle sue contraddizioni.
Il nodo dell’eventuale sostituto
Se ci fosse stato un candidato valido, probabilmente Dionisi sarebbe già stato esonerato a dicembre o a febbraio, quando conobbe una contestazione simile a quella di venerdì scorso. Il problema è che la società non sembra ancora convinta su chi potrebbe traghettare la squadra fino a fine stagione.
Al City Group gli esoneri non piacciono, ma Dionisi non può considerarsi al sicuro. Basti pensare a Corini, silurato lo scorso anno nel momento in cui si capì che la stagione stava prendendo una brutta piega. Oggi la situazione è ancora peggiore: non solo la promozione diretta è un miraggio, ma anche i playoff sono seriamente a rischio.