Diana ricorda Palermo: «Il derby è sempre un match infuocato. Cavani, Miccoli e Amauri…»
L’ex centrocampista si è reso protagonista di ottime stagioni con la maglia rosanero e adesso sta tentando di fare altrettanto anche nella sua carriera da allenatore. Di seguito l’intervista all’ex centrocampista del Palermo: Aimo Stefano Diana, attuale allenatore del Renate ed ex giocatore del Palermo, ha voluto ripercorrere il suo passato ai microfoni di “Footballnews24.it”.
Durante la tua carriera, oltre a Baggio, hai avuto l’opportunità di giocare con grandi Campioni, Hubner, Adriano, Adailton, Mutu, Gilardino. Chi ti è rimasto più impresso?
«Adriano, lo stesso Mutu era un giocatore incredibile, alla Sampdoria ho giocato con Flachi, Di Vaio a Parma dove c’erano tanti giocatori fortissimi. A Palermo ho giocato con Cavani, Miccoli, con Amauri».
Nelle varie esperienze con Parma, Sampdoria e Palermo hai disputato la Coppa Uefa (attuale Europa League): i top club d’Europa hanno pensato di creare una competizione europea separata, la Superlega, cosa ne pensi a riguardo?
«Ad oggi è un errore, ma credo che tra qualche anno, magari strutturandola meglio, il futuro sarà quello. Credo che alla fine il traino vero siano le grandi società, le società più forti, quindi se adesso sono in difficoltà e hanno studiato questo Superlega è perchè, voglio sperare, che ci siano benefici per tutti. Non è stato bello per come è uscita, perchè è arrivata così all’improvviso, sono state sbagliate le tempistiche. Ripeto, se strutturata bene può essere un valore aggiunto a patto che ne beneficino tutti, Lega Pro, Serie B. Il calcio è anche dei tifosi, non solo delle squadre che giocano per vincere gli scudetti».
Hai vissuto parecchi derby in carriera, Atalanta-Brescia e Palermo-Catania: a livello di rivalità, emozioni, sentimenti, che differenze ci sono?
«Essendo bresciano il derby con l’Atalanta rimane sempre il derby con la D maiuscola, ogni volta sin dalle giovanili quando affrontavamo l’Atalanta era una guerriglia. Palermo-Catania è sempre un match infuocato, io purtroppo ne ho giocato uno in cui perse la vita l’ispettore Raciti. Fu un derby difficile, brutto, sospeso in continuazione, in più ci fu anche un dramma, quindi è stato un derby vissuto da parte mia e dei miei compagni in maniera negativa. Doveva essere una giornata di sport e si è trasformato in una tragedia. Però era un derby di alto livello, molto sentito in settimana».