Diamanti si racconta: «Io, il Palermo e Dybala…Vi dico tutto»

L’edizione odierna de  “La Gazzetta dello Sport”, riporta una lunga intervista all’ex Palermo, Alessandro Diamanti, che domani affronterà proprio i rosanero con il suo Livorno. Ecco quanto si legge:

“Più passa il tempo, più segna e più diventa una rarità. Alessandro Diamanti a 35 anni continua a fare vedere giocate che appartengono solo alla PlayStation. Con quelle, e con una rabbia crescente, vuol salvare il Livorno. Dopo quella al Perugia, un’altra doppietta al Foggia. Prima di destro e poi di sinistro: in mezzo ha colpito una traversa da centrocampo. E’ il vero Diamanti? «Non c’è un Diamanti vero e uno finto… Io so quello che ho dimostrato e che con questa voglia posso dimostrare ancora tanto. E poi ci sono gli obiettivi: se uno non ne ha…». Il Livorno fa fatica, ma se gira lei le cose vanno meglio… «Un calciatore non determina da solo l’andamento di  una
squadra. Nemmeno Cristiano Ronaldo alla Juve, o Messi». Con Cristiano Lucarelli 5 punti in 9 partite, con Breda 4 punti in 5. Cosa non funziona? «Ci servono solo i risultati per avere fiducia e crescere». Lei Spinelli lo sente? Questa sua continua voglia di venderei il club vi infastidisce? «No, sono cose che non ci riguardano: noi pensiamo solo al campo, sono cose che non ci toccano e non ci interessano». Questa salvezza varrebbe come la promozione in A del 2007-08 sempre con il Livorno? «No, vale di più, molto di più. Perché è molto più difficile». Col Palermo non la centrò: un solo gol e discesa in B nel 2017. «Calcisticamente è stato un anno molto difficile, con dinamiche che non sto a spiegare. Ma sotto l’aspetto umano è stato stupendo, in una città in cui sono stato molto bene». Come sarà accolto? «Penso bene. Sono sempre stato apprezzato nelle città in cui ho giocato, ho sempre dato il massimo». Palermo è stato il momento più basso della sua carriera? «No, è stato quello più difficile e basta. Ma è stata più dura rescindere il contratto l’ultimo giorno di mercato: c’erano cose che non ritenevo alla mia altezza». «Le partite in Nazionale, la fascia da capitano a Bologna
e Palermo, il West Ham, la promozione a Livorno, ogni momento in cui puoi giocare bene a calcio: è la cosa più bella».  Dica tre giocatori di Serie A che calciano di sinistro meglio di lei. «Nessuno. Che calciano molto bene tanti»”.