L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Tony Di Piazza, vicepresidente del Palermo. Ecco quanto affermato. Qual è il suo progetto per il Palermo, visto che lei è azionista di minoranza? «Avevo pensato di rilevare la maggioranza delle quote, ma sarebbe stato problematico gestire tutto contemporaneamente. Oltre i miei affari e il mio impegno in attività sociali e di beneficenza in cui sono coinvolto sarebbe stato difficile fare fronte a tutti gli impegni. Volevo comunque fare qualcosa per la squadra, perché i siciliani che hanno fatto fortuna all’estero non dimenticano mai da dove sono partiti e cosa hanno lasciato. Ho pensato, visto la fiducia che ho in Mirri, che dare una mano essendo in minoranza era il modo più facile per fare parte del progetto senza avere le grandi responsabilità di chi deve gestire e decidere tutto in prima persona. Il nostro obiettivo è riportare il Palermo nel calcio che conta. Poi fra quattro anni vedremo se gli assetti della società resteranno questi o se potranno entrare altri investitori che mi hanno già contattato. Il nostro progetto è ormai noto: vogliamo portare il Palermo in A in tre anni». In una sua squadra ideale, quale allenatore le piacerebbe avere alle sue dipendenza? «Pergolizzi è il migliore allenatore che potessimo avere per il Palermo e ho fiducia in lui e nelle scelte che fanno sia il nostro direttore sportivo Renzo Castagnini che l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola, ma se devo rispondere direi Zdenek Zeman. Sia per quello che rappresenta che per il suo calcio divertente».