Di padre in figlio un altro Elia pronto per i rosa

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’eventuale approdo in rosanero di Salvatore Elia, il quotidiano ha intervistato il padre Firmino, ex Palermo.

Nel nome del padre, del figlio e del Palermo. Papà Firmino, tra il 2000 e il 2021, non è riuscito a coronare un sogno: il nome Elia stampato sulla maglia rosanero in serie B. Per un gioco del destino quel cognome di quattro lettere, 21 anni dopo, tornerà a sfrecciare al “Barbera” sulle spalle del figlio Salvatore, jolly di fascia in procinto di arrivare in prestito dall’Atalanta. Manca solo l’ufficialità al passaggio di Salvatore Elia alla corte di Baldini, con la formula del prestito con diritto di riscatto.

Non è un giocatore qualsiasi il classe ‘99, prodotto del vivaio bergamasco e l’anno scorso in forza al Benevento, ma un figlio d’arte, perché padre è stato il bomber che tra il 2000 e il 2001 ha riportato il Palermo di Sensi dalla serie C alla B a suon di gol. «Sono emozionato al solo pensiero che mio figlio possa vestire la maglia del Palermo – dice Firmino Elia, 48 anni, 16 gol in 43 presenze in una stagione e mezzo in serie C – Da sempre ho avuto un desiderio: vedere il nome Elia sulla maglia rosanero, perché ai miei tempi, in serie C, dietro la maglia c’era solo un numero e in B con il Palermo non ho mai potuto giocare, nonostante quella promozione me la fossi guadagnata sul campo».

È emozionato papà Firmino che per prudenza, professionalità e forse un pizzico di scaramanzia tiene i piedi per terra: «So che ancora c’è una trattativa e non mi sbilancio su questo, né voglio interferire con i piani di mio figlio – dice l’ex punta napoletana – ma al suo posto andrei a Palermo pure a piedi. Negli anni ho raccontato a mio figlio cos’è Palermo e cosa significa indossare questa maglia. È una piazza che non si può capire o descrivere se non ci hai mai giocato».

Se lo ricorda bene il boato della Favorita del 12 maggio 2001 Firmino Elia. Quel giorno il Palermo, a pari punti con il Messina, si giocava la promozione diretta in serie B e ospitava l’Ascoli, mentre la squadra dello Stretto era impegnata ad Avellino: «Il ricordo che mi porto dentro della mia esperienza con i rosanero è quella partita con 35mila persone pronte a festeggiare, ma con la radiolina in mano per seguire il match di Avellino – dice Elia – Ricordo i momenti di tensione quando è arrivata la notizia del rigore per il Messina e poi l’esplosi piovevano le radioline in campo».

Ma al figlio l’ex attaccante napoletano ha raccontato anche del rapporto con la città. «Mi ricordo la villa di Mondello, abitavamo tutti lì ed ero vicino di casa Vincenzo Sicignano e Daniele Di Donato, con cui sono rimasto in contatto, così come con Cappioli, Bombardini e Altobelli – dice ancora Firmino Elia – Dopo quella promozione rocambolesca, a Palermo sarei rimasto pure con la metà dell’ingaggio, ma la società scelse diversamente e andai ad Avellino. Adesso potrebbe completare quel sogno mio figlio e in quel caso devo subito incorniciare la maglia».

Il figlio è un giocatore diverso dal padre, attaccante e recordman di gol in serie C prima dell’avvento di Brunori. Salvatore Elia infatti è jolly della fascia, dove ha ricoperto tutti i ruoli, a destra e sinistra, da quello di terzino a quello di attaccante. Tanto che nella stagione 2020/2021, quella della sua consacrazione in serie C con il Perugia, ha segnato 8 gol e fornito 4 assist. Cresciuto nel vivaio dell’Atalanta, dove è stato compagno del centrale dell’Inter e coetaneo Alessandro Bastoni, ma anche di giocatori del calibro di Dejan Kulusevski, Musa Barrow e Marco Carnesecchi, Elia non occuperà un slot da over 23 e potrebbe fare da alternativa a Floriano, ma anche alternarsi con Valente o essere impiegato da terzino.

 

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Redazione Ilovepalermocalcio