Di nuovo al lavoro: il Palermo inizia da oggi a preparare la prossima stagione. Che cosa cambierà rispetto alle estati precedenti?
Per circa un mese, l’attenzione di tutti i tifosi di calcio è stata incentrata soprattutto sull’importante competizione fra paesi che ha coinvolto l’intero continente: Euro 2016 ha emozionato, rattristato, regalato gioie, dolori e sorprese e infine, ieri, ha declamato l’ultimo atto e, di conseguenza, i vincitori della competizione. Con il Portogallo campione d’Europa, l’attenzione del pubblico può dunque tornare a posarsi sui club, sulle squadre del cuore di ciascuno, che invece proprio da oggi hanno ricominciato la preparazione in vista della prossima stagione: oggi i calciatori hanno potuto iniziare il ritiro estivo, grazie al quale ciascuna squadra potrà allenarsi cercando di farsi trovare al meglio non appena i campionati della stagione 2016/17 saranno al via. Allo stesso tempo, però, ogni sede di ritiro dovrà fungere anche da “porto di mare”: con la fine dell’Europeo, infatti, anche il calciomercato andrà via via coinvolgendo club dopo club e saranno molti i giocatori che, alla fine di luglio, quando le squadre torneranno nelle rispettive città, non vestiranno più la stessa casacca.
Ha cominciato la sua preparazione anche il Palermo, che dopo la presentazione del “nuovo” Direttore Sportivo Rino Foschi, avvenuta ieri presso Gradisca d’Isonzo, è partito alla volta di Bad Kleinkirchheim, che ormai da qualche anno vede i rosanero allenarsi per la nuova stagione. Sono ben poche, però, le squadre che più del Palermo meritano la sopracitata definizione di “porto di mare”: mai come quest’anno, infatti, la squadra si era presentata nel piccolo paese austriaco con così tante incognite e così poche certezze. Gli addii di Sorrentino, Maresca e Gilardino, ai quali sta per aggiungersi anche il fantasista Franco Vazquez, pesano ancora come macigni, considerato anche che nella rosa attuale non sembrano ancora essere presenti elementi che possano compensare alle eccellenti partenze. Benché Foschi abbia dichiarato che l’organico è già completo al 70%, sembrano essere ancora tanti i dubbi che attanagliano la dirigenza di Viale del Fante e, soprattutto, i suoi tifosi.
Andando ad analizzare uno ad uno i diversi ritiri pre-stagionali svolti dal Palermo fino ad ora e confrontandoli tra loro, si potrebbe restare quasi sorpresi dalle enormi differenze che caratterizzano ciascuno di essi: differenze non solo per quanto riguarda l’organico, ma anche dal punto di vista dell’organizzazione, della preparazione, degli obiettivi stagionali. C’è infatti da andare indietro di soli cinque anni per riuscire a vedere un Palermo che, sempre dal ritiro di Bad Kleinkirchheim, svolgeva la preparazione per il turno preliminare di Europa League contro il Thun: allora in rosanero erano presenti Migliaccio, Balzaretti, Sirigu e Nocerino (questi ultimi due ancora per poco). E compiendo un excursus cronologico arriveremmo all’estate 2012, quando un Palermo con voglia di riscatto si allenava alla guida di mister Sannino, senza prevedere l’esito drammatico con cui sarebbe andata a finire la stagione: potremmo insomma ironizzare, parafrasando la celebre frase, dicendo che “Il Palermo passa, Bad resta”.
Se c’è una sola cosa comune in tutti i ritiri pre-stagionali è che né il periodo in cui si sono svolti, né tantomeno quello immediatamente successivo, è stato mai caratterizzato da una campagna acquisti esosa fatta di tanti nomi e volti nuovi: ogni anno, infatti, l’organico riunitosi in Austria ha sempre potuto vantare almeno nove undicesimi di coloro che poi avrebbero occupato il posto da titolare durante il campionato seguente. Un dato, questo, che certamente non può fare dormire sonni troppo tranquilli ai tifosi rosanero che con apprensione cominciano da oggi a seguire la preparazione della squadra. Se non altro, comunque, l’imperativo per la squadra continua ad essere sempre lo stesso: allenamento, impegno e costanza, per arrivare al meglio ad una stagione che, si spera, sia sempre meglio di quella precedente. A prescindere dall’organico.