Di Michele: «Per la A tifo Lecce. Palermo…»
L’edizione odierna della “Gazetta dello SPort” riporta l’intervista realizzata a David Di Michele. Da Roma, arriverà fino a Lecce per assistere allo scontro serie A al via del Mare: «Partenza in auto, io e quattro amici leccesi che abitano a Roma: sabato mattina puntiamo su Lecce – dice l’ex attaccante giallorosso, 43 anni, tecnico dell’Under 16 del Frosinone-. Non potevo mancare, questa squadra rimarrà per sempre nel mio cuore. Il 29 aprile 2018 ero in tribuna per la gara con la Paganese. E festeggiai la promozione in B. Ho deciso di esserci anche stavolta. Non abbiamo trovato biglietti per la curva nord, andremo in tribuna centrale». Di Michele, il 30 maggio 2010 partecipò all’ultima promozione dei salentini in serie A. Quella volta il Lecce vinse con il Sassuolo all’ultima giornata, ma ci sono delle differenze rispetto alla situazione attuale: «Sì. Perché a noi bastava un pareggio per conquistare il primo posto,con il Cesena secondo. Invece, la squadra di Liverani deve vincere per non fare alcun conto col Palermo. È artefice del proprio destino e merita il salto in A. L’allenatore ha realizzato un capolavoro, il suo Lecce mai è sembrato una neopromossa, peraltro con una rosa rinnovata rispetto alla C. Ce la faremo». Riguardo ai suoi trascorsi a Palermo, Di michele ha detto: «Sto dalla parte del Lecce, perché dalla città e dalla società ho ricevuto più di quanto io sia riuscito ad are. Ho trascorso due anni e mezzo meravigliosi e sono ancora legato all’ambiente, a parte le origini salentine di mia madre. A Palermo sono stato un anno e mezzo, però le sensazioni provate in giallorosso sono tutt’altra cosa». Il Lecce non deve pensare al risultato di Palermo-Cittadella: «Guai se si facessero calcoli. O, peggio,se si pensasse agli eventuali risvolti della giustizia sportiva per la vicenda della società del Palermo. Non deve interessare. Bisogna avere sangue freddo e concentrarsi sul proprio match. Il Lecce deve fare quello che gli è riuscito nelle ultime 8 gare al Via del Mare. Continuare quel filotto». E sul tutto esaurito atteso per sabato: «Chi diventa preda della pressione e dell’ansia in uno stadio gremito deve cambiare mestiere. O deve rassegnarsi a vivere in una dimensione calcistica più limitata. Una piazza come Lecce e uno stadio come il Via del Mare trasmettono una carica eccezionale, devono essere la spinta in più. Io ancora provo un’emozione se rivedo le immagini del mio Lecce che vinse 2-0 contro la Juventus:che spettacolo, lo stadio».