Il noto giornalista esperto di calciomercato, Gianluca Di Marzio, attraverso il proprio sito “Grandhotelcalciomercato.com” ha ripercorso l’intera cronistoria che ha portato Eugenio Corini sulla panchina del Palermo.
“Riavvolgiamo il nastro e torniamo al 27 luglio. Salutato Baldini, il City Group affida ad interim la guida della squadra a Stefano Di Benedetto, allenatore della Primavera, per gli impegni in Coppa Italia, e contestualmente inizia un vero e proprio “casting” per una panchina particolarmente ambita, grazie al contesto societario e alla piazza. “Il tempo è necessario, non bisogna avere fretta, altrimenti spesso si sbaglia” disse il presidente Dario Mirri nel giorno della presentazione delle nuove maglie rosanero. Era il 29 luglio, appena l’alba del processione decisionale.
L’impostazione del lavoro è completamente diversa. Si parte da una lunga lista di profili, analizzati dagli scout del City Group che hanno visionato le squadre guidate nel recente passato da questi allenatori. I tecnici sono tanti: c’è Corini, ma anche Ranieri, Semplici, D’Aversa, D’Angelo, Iachini, Vanoli, Andreazzoli, Farioli e Ballardini, oltre alla tentazione De Rossi.
Dopo una prima scrematura, sono iniziati i colloqui con Brian Marwood, Managing Director of Global Football del City Group, primo dirigente della holding a prendere contatto con la realtà di Palermo lo scorso maggio, quando seguì dal vivo la sfida playoff contro la Triestina. La lista si è successivamente ristretta a tre nomi: Corini, D’Angelo e De Rossi. Quest’ultimo è stato in corsa fino alla fine e nei giorni scorsi ha anche seguito dal vivo ad un allenamento del City di Guardiola, insieme a Kolarov. Poi, però, la scelta finale è ricaduta su Corini. Una decisione tutt’altro che casuale, frutto sia delle valutazioni del City Group, ma anche della spinta del presidente Dario Mirri che nel 2004, quando l’ex centrocampista era il capitano del Palermo che tornava in Serie A, seguiva le partite da tifoso in Gradinata”.