Di Marzio: «Non sono venuto a Palermo per prendermi il sole a Mondello. Vi dico cosa ho fatto»
Intervistato da “Il Corriere dello Sport”, il consulente tecnico del Palermo, Gianni Di Marzio ha parlato del suo ruolo all’interno della società: «Io non sono venuto a prendere il sole a Mondello. Ho messo conoscenze e buon senso a disposizione. Ho cercato di formare il gruppo. Prima mi guardavano con rispetto, ora sono diventato amico, il clima è cambiato. Se arrivo con mezz’ora di ritardo mi mettono la multa! Stima, simpatia. Abbiamo ridato sorriso agli stranieri, fatto parlare Vazquez, El Mudo che con me discute e si diverte. Che risultato! Questa vicenda mi appartiene, peccato averla cominciata tardi, ora siamo all’ultimo round. La squadra ha subito una metamorfosi che ha dell’incredibile. Diversi ragazzi, da timorosi, preoccupati, ansiosi incapaci di stoppare un pallone, si sono trasformati in mattatori. Rispoli si divora la fascia, altro che Bruno Peres! Se Quaison puntasse più a rete sarebbe un altro dei fenomeni scoperti da Zamparini. Hiljemark, anziché fare il maratoneta e correre a vuoto, con Maresca ha trovato il giudizio, fa il secondo play, disegna la manovra e attacca gli spazi. Trajkovski è rapido, scattante, deve trovare continuità, concretizzare di più. Niente era così quando mi hanno chiamato».