L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le parole del palermitano Ignoffo il quale ha parlato in merito al Napoli.
Era il 26 settembre del 2004. Campionato di Serie C1: Napoli-Cittadella, prima partita del “nuovo” Napoli di Aurelio De Laurentiis. Finì 3-3, in un “San Paolo” gremito e davanti a più di 50.000 spettatori. A segnare il primo gol dell’era De Laurentiis, per gli azzurri, fu il siciliano Giovanni Ignoffo, classe 1977, di Monreale. Oggi, allenatore dell’Acireale: «Nonostante abbia disputato 14 partite in Serie A, con il Perugia – racconta Ignoffo – e 9 in Coppa Uefa è stato con il Napoli ho raggiunto l’apice della mia carriera. Ero reduce da una stagione in cui mi sono tolto anche lo sfizio di segnare un gol in massima serie, mentre per il Napoli era il primo anno di Serie C1, dopo il fallimento.
A Paestum, il primo giorno di ritiro, eravamo in 6. E fu Pierpaolo Marino, in pochi giorni, a costruire una squadra che sarebbe arrivata terza, raggiungendo i play-off e perdendo la finale. Contro l’Avellino. Quell’anno mi ha lasciato emozioni uniche. Il ricordo più bello? La doppietta contro la Sambenedettese, in casa. E sugli spalti, c’era no anche i miei genitori» «Faccio parte di una generazione cresciuta “in mezzo alla strada” – ricorda – Girovagavo tra Ballarò, Santa Chiara e Danisinni. È lì che si trovano i calciatori più bravi. E non in quelle “accademie” dove regna il business. Il mio Palermo era fortissimo. Nel settore giovanile della società rosanero, con me, c’erano giocatori del calibro di Lucenti, Bennardo, Parisi e Liverani. Tutti hanno raggiunto la serie A. Ho giocato più di 40 partite con il Palermo, in Serie C1. E mi ritengo fortunato, perché grazie al Palermo sono diventato uomo e mi auguro che presto il rosanero possano tornare in Serie A. Dove meritiamo di stare»