Di Ciommo: «Esito di mercoledì? Sentenza deve essere equa. Vi spiego casi Chievo e Cesena»
L’avvocato esperto di diritto sportivo che cura gli interessi del Palermo nel processo legato al deferimento per presunto illecito amministrativo, Francesco Di Ciommo, a parlato a “Zona Vostra” su “TRM”. Ecco le sue parole: «Migliore e peggiore ipotesi? Il Palermo non merita questa sanzione. Quando andremo a discutere del merito, come già abbiamo fatto nel ricorso e come lungamente faremo durante l’udienza, spiegheremo come le accuse mosse al Palermo sono infondate. La sentenza recente della Cassazione penale sul credito Alyssa, dimostra che quel credito oggi nessuno può sostenere che sia inesistente o irrealizzabile, lo dice la sentenza della Cassazione. Quindi cade un pilastro dell’accusa nei confronti del Palermo. Bisogna esigere una sentenza finalmente equilibrata nei confronti di una vicenda che è complessa e che trova già dei precedenti molto noti nella giurisprudenza federale, mi riferisco al caso Chievo. Il caso Chievo di un anno fa è emblematico, viene dichiarato inammissibile il deferimento nei confronti del presidente clivense e viene dichiarato inammissibile anche il deferimento nei confronti della società. Esattamente quello che a nostro avviso deve avvenire in questo caso. Ma anche a prescindere da questo, nel caso Chievo, la Procura contestava al Chievo e al Cesena, di aver falsato i bilanci e aver posto in essere situazioni finalizzate a falsificare questi ultimi, per ottenere l’iscrizione a tre campionati. La Procura chiedeva in quel caso 15 punti di penalizzazione. Siccome ora la Procura chiede allo stesso modo una sanzione per l’iscrizione a tre campionati, ma allora perché al Palermo si chiede la retrocessione in serie C? Bisognava chiedere 15 punti di penalizzazione. Ci aspettiamo che la sentenza di primo grado venga ribaltata totalmente, ma uno scenario possibile sarebbe quello relativo al caso in cui la Corte Federale affermi che la sanzione congrua sia di 15 punti in classifica».