Di Chiara: “È già una serie B senza mezze misure. Palermo, se l’attacco regge sei da A”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla 5^ giornata di serie B attraverso un articolo a firma Filippo Di Chiara.
La capolista che non ti aspetti e la crisi (nera) altrettanto a sorpresa. Cinque giornate di campionato sono un arco di tempo troppo breve, e sarebbe a dir poco avventato dare giudizi netti, però dai 15 punti in palio fin qui sicuramente qualche indicazione la si può trarre. A mercato finito, dopo la sosta e un’assemblea elettiva conclusasi con un nulla di fatto (il nuovo round per la scelta del presidente è fissato per il 10 ottobre) la B si ritrova con in testa il Pisa di Pippo Inzaghi e all’ultimo posto addirittura una grande favorita di agosto per la A, la Sampdoria.
Iniziamo dai toscani, che in estate hanno avviato un nuovo progetto tecnico cambiando panchina e area mercato, un rinnovamento apprezzato dai tifosi e premiato dai risultati: vincere all’Arechi (nonostante il rilancio della Salernitana sia partito in ritardo e il club sia in una fase di assestamento), è sempre difficile e il Pisa lo ha fatto con personalità. Inzaghi ha già centrato l’impresa della promozione in A, quando era al Benevento: Tramoni e Bonfanti fanno sognare, la città ci crede (ieri in trasferta al seguito c’erano oltre 600 tifosi) e sogna di tornare in una A che manca dal 1990-91.
A Genova, invece, la delusione è davvero forte. Dopo la sosta ci si aspettava di vedere una squadra diversa, cioè i primi segnali della cura Sottil dopo l’esonero di Pirlo ma non c’è stato nulla di tutto ciò. A Cosenza, ovviamente per merito anche dei calabresi, che hanno così abbandonato l’ultimo posto, il primo tempo dei blucerchiati è stato davvero preoccupante, e a questo punto il rendimento è inspiegabile per un organico dal monte ingaggi per i soli calciatori di quasi 25 milioni lordi e sarebbe legittimo aspettarsi altri risultati. Sabato il match col Südtirol (bella vittoria a Reggio Emilia) è già molto delicato.
Fin qui la sorpresa e la delusione. In mezzo, tanti piccoli segnali che vanno registrati. Il Brescia c’è e può fare paura fino alla fine. Lo Spezia che rimonta a Cremona conferma la bontà del lavoro di D’Angelo (10 gare utili di fila contando le ultime della stagione 2023-24), mentre la Cremonese, dopo il travolgente successo sul Sassuolo, stenta ancora e non riesce a effettuare il salto di qualità: due successi di fila a Stroppa mancano da marzo.
Il Sassuolo è ripartito da una bella vittoria esterna contro la Carrarese: per i neroverdi, dopo la dolorosa retrocessione e aspettando il ritorno dall’infortunio del suo leader Berardi, questo è un anno «particolare», ma Grosso sta cercando di accelerare il processo di crescita.
Ha dato un chiaro segnale di ripartenza il Palermo di Dionisi: sul campo della Juve Stabia ha ottenuto il secondo successo consecutivo in trasferta. Il club gli ha regalato, grazie a un mercato importante, un attacco da A. Se le punte rosanero riusciranno a essere concrete come lo sono state a Castellammare (Henry e Brunori a segno sabato) allora non c’è dubbio che il Palermo sarà in prima fila nella lotta per la promozione diretta. E il prossimo per Dionisi sarà un test importante: il Cesena sta facendo bene, ha rafforzato la struttura societaria e nel lungo periodo ha progetti importanti.
Il torneo inizierà a dare i suoi verdetti a marzo, ma questa B è già bella e avvincente.