Il direttore generale della Turris, Rosario Primicile, è intervenuto ai microfoni di “TuttoC.com” per commentare le decisioni del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti. Ecco qui di seguito l’intervista.
La riunione di oggi segna una svolta decisiva verso il vostro obiettivo di inizio stagione
«Oggi, con il Consiglio di Lega, è stato fatto un passo in avanti verso quello che era il nostro obiettivo. Sicuramente ci sarebbe piaciuto di più vincere sul campo, perché è ciò che si auspica qualsiasi persona di sport, però nel momento in cui questo non è stato possibile, era comunque giusto premiare chi aveva fatto meglio durante il corso del campionato».
Una C che l’anno scorso vi era sfuggita solo perché di fronte avevate il Bari
«Questa Serie C l’abbiamo costruita nel corso del tempo, il nostro è un progetto che parte da tre anni fa e finalmente può trovare uno sbocco tra i professionisti. Ora attendiamo con ansia gli sviluppi della situazione, uso questo termine anche se non è un termine che si addice alla Turris, ma in questo momento dobbiamo aspettare le decisioni del Consiglio Federale che è l’unico che potrà mettere definitivamente la parola fine sulla stagione».
Eravate preoccupati dopo l’Assemblea di Lega Pro?
«La Lega Pro si era presentata in Consiglio Federale dopo aver preso delle decisioni al suo interno, al contrario la Lega Nazionale Dilettanti ha atteso il Consiglio e poi ha adottato le direttive uscite dalla riunione di mercoledì scorso. Prima parlavo di ansia perché la Turris è stata costruita con un progetto proiettato verso la C, ora non vorremmo ritrovarci a competere in categorie diverse per via di qualche riforma difficilmente applicabile in tempi così brevi. È giusto che il calcio italiano metta sul tavolo delle riforme ma non per la stagione 2020/21. Anche perché se il presidente Gravina ha detto che i verdetti dei professionisti devono arrivare dal campo, è giusto che le eventuali riforme tengano conto della meritocrazia. La Turris ha partecipato ad un campionato di Serie D che rappresentava la quarta serie, quindi da vincitore deve partecipare alla terza serie. Io non sono preoccupato tanto dalla B a 40 squadre che mi sembra un’eventualità estremamente improbabile, quanto dall’ipotesi di una C Elite con un cuscinetto tra questa nuova categoria e la D».
State già pensando al tipo di campionato che vi aspetterà l’anno prossimo?
«Se andiamo a vedere il girone che probabilmente ci toccherà, noi saremo la squadra con meno esperienza in C insieme al Bitonto. Staremo a vedere le regole perché si parla anche di schierare tre under ma la nostra volontà è quella di allestire comunque una squadra competitiva e all’altezza della situazione».