Intervistato da “TMW” il direttore generale del Picerno, Vincenzo Greco, si è espresso in merito al campionato di C, ma non solo.
Ecco qualche estratto:
«Sarà un mercato molto difficile, come tutti gli anni ma quest’anno ancora di più: la pandemia sta pesando molto sulle attività e sulle casse delle società. Sta pesando: mi aspetto una sessione fatta soprattutto di scambi, non penso ci saranno grandissime operazioni. Forse solo società al vertice… ma per il resto la maggior parte saranno scambi o risoluzioni di calciatori che vanno in Serie D dove paradossalmente c’è la possibilità di guadagnare di più. Perché la fiscalità in D è diversa dalla C, dove il netto di un calciatore costa esattamente il doppio a una società. Tra tasse e contributi la gestione del parco giocatori aumenta sempre di più e diventa insostenibile: adesso hanno spostato la scadenza dei contributi ma non penso sia una cosa buona in tutta onestà. Si accumulano soltanto debiti: è stato rimandato soltanto di qualche mese. Noi per fortuna paghiamo ogni mese e questo problema non lo avremo. Però immagino che chi ha sospeso tasse e contributi in estate possa avere difficoltà. Riforma del calcio? Io lo dico da anni e ricevo sempre conferme. Il problema della Serie C, o delle categorie inferiori in generale, non dipende dal numero di squadre. Lo abbiamo visto negli ultimi anni: tra fallimenti, non iscrizioni, taglio di squadre, si è passati da 108 squadre a 60. I problemi sono sempre quelli. C’è solo bisogno di riconoscere alle categorie inferiori maggiori risorse, provenienti dall’alto: basterebbe che la Serie A rinunciasse a una piccola fetta degli introiti dai diritti televisivi e salverebbe tante società e tanti lavoratori. Il problema non è tagliare il numero delle squadre, ma distribuire il numero di risorse: la torta viene divisa male oggi. Sicuramente una riforma serve: deve partire dal rispetto delle regole, vediamo ogni anno che ci sono squadre che non rispettano i parametri e altre che non so come fanno a iscriversi. Si deve partire da questo».