L’edizione odierna del “Quotidiano del Sud” analizza la prossima sfida del Cosenza e non è una partita come le altre, infatti al “Marulla” arriverà la corazzata Palermo. Intanto A poco più di un mese dall’infortunio è tornato a parlare Angelo Corsi: il capitano rossoblù, fermo da quel Cosenza Cremonese che ha segnato tre stop (il suo, quello di Idda e quello di Embalo), ha rilasciato un’intervista al sito ufficiale dei rossoblu durante la quale ha ripercorso i momenti che, purtroppo, hanno segnato la sua stagione. «Ho sentito una fitta forte ma mi sono rialzato subito perché le sensazioni erano positive, il crac definitivo l’ho sentito quando sono andato a recuperare il pallone sul fallo laterale». L’ultima immagine di Corsi sul prato del “Marulla” lo ritrae intento ad incitare i suoi compagni durante la gara coi grigiorossi, vinta dai Lupi per 2-0: «Sono rimasto in panchina quasi istintivamente, anche perché era una partita fondamentale ed era giusto che restassi di fianco ai miei compagni di squadra. Ma questo lo faccio anche adesso, pur non essendo fisicamente a bordocampo». Subito dopo l’operazione, il terzino della squadra calabrese ha deciso di tranquillizzare i suoi tifosi con un post sul proprio profilo Instagram: «Ho sentito di doverlo fare perché c’è stato tanto affetto, tanti messaggi sui social e in privato. Ho risposto quasi a tutti, ma avendo dimenticato qualcuno ho deciso di rendere pubbliche le mie condizioni di salute in quel modo: sono quasi orgoglioso dell’amore e della stima che mi hanno riservato i tifosi, vuol dire che ho seminato bene nel corso di queste sei stagioni. Qua è casa mia». E ribadisce che il contrasto che ha provocato il suo infortunio lo rifarebbe mille volte: «È andata male a me ma sarebbe potuta andare male a lui, così come sarebbe potuto non succedere nulla. Secondo me è stato anche troppo caricato quest’ infortunio: l’altra sera,vedevo ‘Le Iene’ sul divano ed ho conosciuto la storia di una ragazza diciassettenne che, grazie a nuovi macchinari, riusciva a camminare per la prima volta. Fa male stare fuori, certo, ma ci sono problemi più grandi dei miei». Nonostante l’infortunio, il capitano non manca mai nello spogliatoio: «Ora dobbiamo stare uniti e concentrati per prenderci la salvezza, che è il motivo per cui battagliamo tutte le domeniche. Ne abbiamo passate troppe per arrivare fin qua, nessuno ci credeva e farsi male sul più bello è stato duro, ma va bene così: giocano i miei compagni ed è come se giocassi io». Corsi p torna anche sulla partita col Brescia, capolista del campionato cadetto: «Il calcio è fatto così, soprattutto in questa categoria non puoi staccare il cervello neanche un secondo, ma non fa nulla: è andata come è andata, guardiamo avanti. Pescara? Dispiace perché ho iniziato a giocare lì e sono sicuro che se fossi tornato lì la mente sarebbe tornata allo scorso 16 giugno. Però –avverte – quello che abbiamo fatto l’anno scorso è negli annali, ora guardiamo avanti». E avanti c’è il Palermo, che fra due settimane arriverà al “Marulla”: «A livello di singoli è la squadra più forte del campionato, magari hanno qualche problema a livello societario ma questa cosa può incidere anche positivamente sulle loro teste. Noi, però, in casa non lasciamo che nessuno ci metta sotto».