Depressioni, bipolarismi e disturbi ossessivi-compulsivi: è un Palermo da manicomio. Ma si può guarire?
Una camicia di forza, per favore. Perché qui son tutti matti da legare. Non si scherza, perché a guardare questo Palermo, si rischia davvero di uscire fuori di testa. Ancora una volta una sconfitta in campionato ha portato il caos in casa rosanero. Ma contro la Fiorentina si è superato ogni record. Com’era preventivabile, la brutta prestazione e l’ennesimo ko stagionale ha messo nuovamente a rischio il tecnico Ballardini, a dire il vero mai sicuro di sedere in panchina ancor prima di essere ufficializzato dopo l’esonero di Iachini dello scorso novembre. Zamparini chiama Beppe: “Ho bisogno di te, ancora una volta…”. L’allenatore prepara subito le valigie, poi però ci ripensa, ricompone il numero del patron: “Maurizio, però ho pensato che vorrei…”. Il presidente impazzisce, gli chiude il telefono in faccia. Richiama Davide, nel frattempo sull’orlo di una crisi depressiva: “Mister, scherzavo poco fa, non volevo cacciarla…”.
A fine serata, tutto invariato: Ballardini resta al Palermo, Iachini rimane ad Ascoli (senza disfare comunque i bagagli), i rosanero partono per Coccaglio verso l’ormai consueto ritiro spirituale o forse verso la camera d’isolamento. Eppure, qualcosa invece è cambiato. E’ cambiata l’immagine di questa squadra, ormai derisa da tutte le parti. Tifosi e non, fenomeni del web, ma anche giornalisti, addetti ai lavori. Il Palermo è lo “zimbello” d’Italia. Tra post provocatori sui vari social, caricature di ogni genere e notizie “bufale” che hanno sempre lo stesso protagonista, il club rosanero, va avanti la crisi di questa squadra. Una squadra ormai priva di qualsivoglia personalità, un’accozzaglia di giocatori affetti da disturbo ossessivo-compulsivo, che disperatamente tentano di ritrovare la loro anima, al momento invani.
E intanto si perde, si sprofonda. Carpi e Frosinone rosicchiano un punto, davanti la classifica si allunga. Il filotto di gare alle porte (Verona, Genoa, Udinese e Carpi) renderà nota la definitiva “diagnosi medica”: è un Palermo da manicomio o c’è ancora qualche speranza? Per quanto riguarda i risultati in campo, tutto è in gioco e manca un intero girone anche se i rosa rimangono ancora in prognosi riservata. Ciò che preoccupa maggiormente, purtroppo, è quanto succede fuori. Il calciomercato di gennaio sta prendendo la stessa piega di ogni anno: nomi altisonanti, acquisti teenager. Ormai la bugia è diventata patologica. Le trattative sembrano chiuse, poi saltano all’improvviso. Problemi di comunicazione? Afasia? Per non parlare dei continui cambiamenti di decisione: Ballardini sì, Ballardini no. Torna Iachini, anzi no. “Ritorno ad allenare i rosa? Sì, no. Forse.”. “Quasi, quasi resto. Ma che dico vado via.”. Qualcuno forse soffre di disturbo bipolare.
Scherzi a parte, è l’ora di dare una svolta e di guarire da tutti i mali che affliggono questa squadra. Ne soffrono tutti, dai giocatori ai tifosi, dal presidente agli allenatori (il plurale è d’obbligo). Nel frattempo però, togliete via le lamette, il rischio suicidio al momento è abbastanza alto per chiunque…