Delio Rossi: «Il Palermo solo perché si chiama Palermo è deputato a vincere i campionati»

Delio Rossi a tutto campo: dai pronostici su Serie A e B al possibile ritorno in panchina

Intervistato da Alessio Alaimo per TMW, l’ex allenatore del Palermo, Delio Rossi, ha condiviso la sua visione su diversi temi legati al calcio italiano. Dalla corsa allo Scudetto alle squadre rivelazione, dalle delusioni come la Roma alle difficoltà del suo ex Palermo, Rossi ha offerto un’analisi approfondita, senza risparmiare critiche alla gestione di alcune squadre. Non manca, infine, un accenno al suo futuro, con la speranza di trovare presto una nuova opportunità sulla panchina, ma solo se ne varrà davvero la pena.

«Inter o Napoli per lo Scudetto? Secondo me è ancora presto. Il nostro campionato dice che prendiamo i migliori giocatori gli ultimi giorni perché non abbiamo soldi. Intanto sono passate tre giornate di campionato. Bisogna aspettare la decima giornata. Ragionando con le figurine direi che l’Inter è la favorita ma il Napoli c’è».

Le squadre rivelazione in A?
“Empoli e Lazio giocano bene. La squadra toscana in funzione dei mezzi che ha è la vera sorpresa”.

Delusione: la Roma?
«La Roma è una squadra costruita male. Lo era per De Rossi che voleva giocare in un’altra maniera. E a maggior ragione lo è per Juric: non ha i giocatori adatti a lui».

Si aspetta interventi sul mercato?
«Se sono intervenuti come a luglio è meglio che non intervengano. Se l’allenatore vuole giocare col 4-3-3, dicono che vogliono dare via Dybala e poi rimane bisogna che si mettano d’accordo».

In B vola il Pisa.
«La B è lunga. Bisogna aspettare. A maggior ragione se non ci sono soldi in B figuriamoci in A».

Il suo ex Palermo non ingrana
«Mi dispiace perché sono legato a tutte le squadre che ho allenato. Il Palermo solo perché si chiama Palermo è deputato a vincere i campionati».

Il Frosinone ha esonerato Vivarini.
«Di solito le squadre che retrocedono o fanno subito bene o fanno male. O rischiano oppure tornano subito. Mi dispiace per Vivarini: è un buon allenatore».

Mister, torna in pista?
«Mi auguro di si. Non è ancora arrivata la chiamata giusta. Ho avuto qualcosa all’estero e in Italia. Ma deve valerne la pena. Se avessi voluto allenare a tutti i costi mi sarei già buttato alla prima occasione»