Decreto Covid, domani l’approvazione in Cdm. Le ultime
Il Consiglio dei ministri, già convocato per domani alle 17.30, si appresta a varare il nuovo decreto anti Covid con le restrizioni in vigore dal 7 al 30 aprile. Una serie di misure che, come già chiarito dal premier Mario Draghi, potrebbero essere allentate prima del previsto, nel caso in cui la curva epidemiologica lo consentirà.
L’esecutivo, in queste ore, sta valutando quale sia la strada migliore per iniziare a riaprire in modo graduale, facendo tornare le Regioni in zona gialla laddove i dati consentano di farlo senza innescare una risalita dei contagi. Una via sarebbe quella di non inserire nulla nel decreto, e compiere una valutazione a metà aprile che potrebbe portare ad alcuni allentamenti.
L’altra strada, proposta dalla ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, sarebbe quella di inserire un “meccanismo automatico”, che consenta di far scattare le prime aperture, se i dati dovessero migliorare, senza bisogno di approvare un nuovo provvedimento.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, dopo averne discusso a lungo, nel governo è prevalsa la linea rigorista, sostenuta anche dal ministro della Salute Roberto Speranza, dunque il decreto non dovrebbe contenere misure specifiche per le riaperture. “Perché dobbiamo illudere le persone?”, avrebbe più volte ripetuto il ministro, sottolineando che la verifica dei dati viene già effettuata ogni venerdì dagli esperti dell’Iss.
Cosa prevede il nuovo decreto Covid Draghi
Nonostante le reticenze delle Regioni, il decreto, come già confermato dal presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa, prolungherà la sospensione della zona gialla, già in vigore, lasciando tutta l’Italia rossa o arancione anche dopo Pasqua. Tra le misure prorogate, anche il coprifuoco e il divieto di spostamento tra Regioni (salvo motivi di lavoro o necessità).
La novità principale riguarda la scuola, con il rientro in classe degli alunni fino alla prima media nelle zone rosse. In fascia arancione, torneranno in classe gli alunni fino alla terza media, con il 50 per cento in presenza alle superiori. Nel decreto dovrebbe essere infine confermata anche la chiusura in zona rossa di parrucchieri, barbieri e centri estetici.
I giorni di Pasqua
Sabato 3 aprile, il giorno di Pasqua e il lunedì di Pasquetta, saranno invece in vigore le misure stabilite dal precedente decreto. In quei giorni, tutta l’Italia sarà zona rossa, per cui le persone non potranno uscire di casa, anche se con alcune eccezioni.
Oltre ai motivi di lavoro, salute e urgenza (per cui è sempre possibile uscire con l’autocertificazione, anche andando in un’altra Regione) sarà infatti consentito spostarsi una sola volta al giorno per raggiungere una sola abitazione di amici o parenti, sempre nel rispetto del coprifuoco (dalle 22 alle 5). Ci si potrà spostare in due, con figli minori di 14 anni.
La mascherina e la distanza restano sempre obbligatorie, e gli scienziati consigliano di rispettare queste regole anche in casa, quando si ricevono persone non conviventi. Gli esperti raccomandano inoltre di non ospitare più di due persone. Si potrà inoltre andare nelle seconde case, anche in un’altra Regione, purché ad andare sia solo il nucleo familiare e la casa non sia abitata da altri. Alcune Regioni, tuttavia, come la Liguria, hanno introdotto ordinanze con cui vietano questa possibilità.