De Zerbi si presenta: «A Palermo mi gioco tanto, peccato saltare l’esordio contro il Napoli. Mio modulo offensivo? No, vi spiego…»

Risolto il contratto di Davide Ballardini, il Palermo ha potuto presentare finalmente il nuovo tecnico rosanero alla stampa. Si tratta di Roberto De Zerbi, 37enne ex allenatore del Foggia, che questo pomeriggio ha parlato presso la sala conferenze del “Tenente Onorato”. Di seguito quanto raccolto dalla redazione di Ilovepalermocalcio:

FAGGIANO PRESENTA DE ZERBI: «Non è mai facile lasciare la strada vecchia per la nuova ma dobbiamo guardare avanti e con De Zerbi guardiamo al futuro. C’è rammarico per quello che è stato Ballardini e non è facile neanche il mio compito. Vi presento mister De Zerbi. Con il presidente abbiamo ponderato la sua scelta, sappiamo che può essere uno dei più emergenti a livello nazionale e siamo contenti e soddisfatti. Qualcuno penserà che siamo stati sfrontati o lungimiranti, spero che i risultati ci diano ragione. Io personalmente non ho dubbi sulla sua idea di gioco e sulla sua voglia di lavorare e del suo staff. Siamo convinti tutti che possa fare il meglio per il Palermo».

DE ZERBI SI PRESENTA: «Sono contento di questa opportunità, premetto che è una soddisfazione che voglio condividere con i giocatori che ho allenato per due anni. Grazie a loro sono riuscito a farmi apprezzare dal Palermo. Ringrazio tutta la gente di Foggia. Apro questa nuova avventura con entusiasmo e con la convinzione di poter far bene. So da dove sono venuto e le difficoltà che incontrerò. Prendere una squadra in corsa in A non è facile, ma bisogna avere il coraggio e le idee per essere se stessi. Sono emozionato di aver questa occasione a 37 anni».

ZAMPARINI: «Sono abituato a partire da zero. Non l’ho mai avuto come presidente, ad oggi si è comportato benissimo ed è stato l’artefice principale del mio arrivo. Ho parlato con lui prima di venire, in passato ho rinunciato ad allenare in categorie superiori. Ma la squadra che ho qui mi permette di trasmettere le mie idee. Non posso dire altro di zamparini, non mi faccio influenzare dai giudizi altrui. Più avanti si vedrà. Suggerimenti del presidente? Sono disponibile al dialogo con tutti, due occhi non vedono come 4 o 8. Con Zamparini abbiamo parlato, ho un carattere ben definito e sono difficilmente manovrabile. Questo però non mi compromette niente. Se a 37 non vuoi ascoltare nessuno sei poco intelligente, ma non vuol dire che non farò anche di testa mia».

OBIETTIVI: «Con Zamparini abbiamo solo parlato della tipologia e dell’idea di gioco non di obiettivi. Non conoscendo bene la squadra oggi non posso dire che obiettivi abbiamo se non fare il meglio possibile. Se si perdono due partite di fila non vario il gioco. Che poi il gioco è tutta un’organizzazione generale».

SERIE A: «Qualche chiamata dalla A l’ho avuta anche prima ma sono rimasto a Foggia volutamente per finire il lavoro. Sapevo dell’interesse del Palermo, ma non c’è mai stato nulla di più di un sentito dire».

PRIME IMPRESSIONI: «Ho visto subito la grande organizzazione societaria. Non voglio cancellare nessun ricordo di allenatori passati, non è detto che la squadra si leghi e me in futuro e questo dipenderà solo da me. Non voglio entrare in situazioni che non mi riguardano, voglio essere una persona corretta come lo sono sempre stato. Quanto tempo mi serve? Non lo so, so quello che faccio io in allenamento. Non stravolgerò dall’oggi al domani tutto. Voglio cercare di fare la mia idea di gioco. Non è facile e dipende anche dalla disponibilità dei giocatori. Questo è il calcio e se accetto è perché penso di poter fare in tempi ragionevoli».

TIPO DI GIOCO: «Mio gioco non è offensivo, magari non subito ma spero nel miglior tempo possibile di farcela. La fase difensiva è sicuramente diversa. Non scendo a compromessi, continuo sulle mie idee. Stravolgere tutto all’inzio è pericoloso, ma se sto qua voglio portare avanti il motivo per cui a 37 anni ho avuto richieste importanti. I calciatori devono fare quello che chiedo, voglio che la volontà di fare la partita sia predominante sempre nel rispetto dell’avversario. La mentalità non dipende dalla differenza dei valori rispetto alle altre squadre che sono anche più forti di noi. Modello di Foggia riproponibile? Eravamo in Lega Pro ma lo sport è uguale. A livello di ambiente e categoria sono cose diverse, prendo una squadra in corsa. Cerco di migliorarmi sempre, cercando di riproporre quello che ho portato avanti a Foggia capendo i giocatori che ho a disposizione. Non parto con un’idea di gioco fissa in testa, ma i principi devono essere i medesimi».

CONTRATTO: «Clausola anti esonero? Non è giusto parlare del contratto. Quello che si siamo detti col presidente è che non ho voglia di bruciarmi o fare o una passeggiata in Sicilia. Voglio fare il meglio per me e per il Palermo».

IDEA SULLA SQUADRA: «Che squadra ho trovato? Ho trovato poco (ride, ndr) perché c’erano sia giocatori impegnati con le Nazionali che infortunati. Però ci sono calciatori di qualità e come primo obiettivo cerco di farli rendere al meglio. Se Diamanti non è ancora al 100% e riesco a renderlo al meglio ce ne avvantaggiamo tutti. È un giocatore che in campo può far tutto e abbiamo tanti esterni di attacco di qualità. Possiamo cercare situazioni diverse rispetto al classico centravanti. Nestorovski? Parto da zero con tutti. Se uno di 17 anni merita di giocare gioca, se uno di 32 non lo merita resta in panchina. Partono tutti alla pari».

ESORDIO IN A: «Non riesco a godermi l’arrivo in serie A, sono già con la testa avanti. È emozionante incontrare una squadra dove ho vinto (Napoli, ndr). Non poter essere in panchina mi brucia perché compromette un momento storico della mia vita. Devo concentrarmi a preparare al meglio la gara e il Napoli è uno dei peggiori avversari da incontrare».

NAPOLI E MODULO: «Dovrò preparare la gara con il Napoli velocizzando tutto ma senza sconvolgere i piani. Voglio una squadra con una personalità chiara. Contro squadre più attrezzate ci si può anche difendere, ma te la devi giocare con tutte. Voglio una squadra coraggiosa. Modulo? Non cambio mai la volontà di avere la palla. Ho fatto difesa a 3 o a 4, centrocampo a 2 o a 3. Mi interessa di più la predisposizione al gioco e il coraggio. Bisogna voler essere propositivi. Le idee le ho già in testa da quando ho firmato. Non sono partito da Milano pensando ad un’idea piuttosto che un’altra e non cambiarla mai. Se saremo in tanti, qualcuno starà fuori. Tengo tutti presenti ma devo fare delle scelte».

SQUADRA GIOVANE: «Ci sono dei pro. I giovani sono più spensierati e pensano di meno, questo aiuta a volte. È chiaro che Gazzi, Vitiello, Diamanti e Gonzalez devono essere importanti. Devono aiutare me, se stessi e la squadra. Diamanti può fare la differenza ma ognuno deve fare il suo senza guardare la carta di identità. I miei terzini possono sia difendere che attaccare e Aleesami e Rispoli hanno le gambe per poter fare tutta la fascia. Poi è questione di equilibrio, starà anche a loro capire cosa fare in base a cosa fa il compagno dalla parte opposta. Il calciatore deve avere intelligenza. Mi fa piacere incontrare Hamsik, abbiamo giocato insieme e adesso io alleno».

TIFOSI: «Cosa dico ai tifosi? Non devo dire niente. Io lavoro. Qualcuno di voi pensa che io abbia tutto da guadagnare qui, ma non è vero. Mi sto giocando tanto, non voglio che le cose vadano male».

FAGGIANO SUL RITIRO ED IL MERCATO: «Ritiro? Dopo Crotone, dipende da dove giochiamo. Mercato svincolati? Non ci attiveremo, già abbiamo preso lo svincolato De Zerbi».

 

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Giulia Nasca