De Zerbi in sala stampa: «O si crede nelle mie idee o non sono io l’allenatore giusto. Contro l’Udinese cambierò modulo»
Roberto De Zerbi, tecnico del Palermo, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Udinese. Ecco le sue parole raccolte dalla redazione di Ilovepalermocalcio:
IL MISTER METTE LE COSE IN CHIARO: «Bel gioco senza pensare agli obiettivi? Ognuno di noi allenatori deve avere un’idea in testa e deve essere convinto. Io ho un’idea e cerco di portarla avanti. Cerco per prima cosa di guardare che rosa ho a disposizione e ancora non mi permette di difendermi basso o ripartire. Non voglio scoprire l’acqua calda, ma neanche stare qua a dispetto dei Santi. Porto una mia idea, se va bene ok. Non voglio stare qui solo per prendere lo stipendio. Penso sia un discorso corretto per i giocatori e la gente. Per farlo ci vuole anche un po’ di tempo, non è tutto da buttare quello che abbiamo fatto fino ad oggi. Nelle mie 7 partite abbiamo fatto 4 sconfitte con le prime 5 in classifica, nelle altre abbiamo portato a casa punti contro squadre di caratura diversa. Se si ha tutti la convinzione di andar verso un’unica direzione, sono sicuro che arriveremo ad un certo tipo di equilibrio e di gioco. Non voglio copiare il Foggia, so che la squadra è diversa. Altrimenti non sarei io l’allenatore e non perché mi dimetto. Questa squadra mi segue, lo vedo. Non ho preoccupazioni. Questa squadra non l’ho costruita io, ma non mi lamento. Qualsiasi sarà la fine, se dovessi andar via non dirò mai che è scarsa. Vado avanti con le mie idee, state tranquilli. Non è una vetrina per me, rischio anche io non solo la società e la piazza. L’unico valore è il risultato e bisogna capire come arrivarci. Essere “sparagnini” non porta al risultato. Quando con il Torino valuto una buona partita, dico anche che ci vuole un po’ di tempo. Anche il Sassuolo è andato male il primo anno».
PROBLEMI: «Non è solo una questione di gioco, ma di mentalità soprattutto. Volevo evidenziare i presupposti visti contro il Torino. L’anno scorso il campionato non è stato esaltante, bisogna andare su una strada condivisa da tutti. L’obiettivo è tenerne dietro tre. Noi ne abbiamo due e una a pari punti, in più noi abbiamo incontrato squadre che le concorrenti nostre non hanno ancora sfidato. Poi se si vuole fare i disfattisti è un altro discorso. Io cerco di ragionare più sulla distanza, lo so che 8 gol subiti in due gare sono tanti».
ZAMPARINI: «Chi mi conosce sa che ho un’unica faccia. Io dico la verità e ad oggi Zamparini è stato perfetto con me. Mi ha sempre stimolato e non si è intromesso sulla formazione. Accetto i consigli ma decido io. Ad oggi c’è unione di intenti con il presidente. Lui è il capo, comanda lui e vuole un certo tipo di gioco. Poi non so se cambierà idea. Contro il Torino siamo usciti tra gli applausi, vuol dire che i tifosi hanno visto l’impegno e l’atteggiamento».
UDINESE ULTIMA SPIAGGIA: «Ho iniziato a 34 anni, ogni partita era cruciale per me, non solo quella di domani. L’importante è far dare il meglio all’intera squadra. Non penso che sia cruciale perché con le squadre al nostro livello abbiamo fatto punti. Mi danno fastidio i gol subiti, ma mi fa più male la gara con la Roma di quella col Torino».
MENTALITÀ: «La mentalità giusta di cui parlo è il centrocampista che chiede aiuto al difensore e l’attaccante al centrocampista. Non è nulla di che ma è come se fosse tutto. Il Pescara rispetto a noi è avvantaggiato dal fatto che lavorano insieme da un anno e mezzo, noi da un mese e mezzo».
DIFESA: «Goldaniga è di prospettiva assoluta, ma se sul primo gol con la Roma avesse fatto un metro avanti magari non prendevamo il gol. Domani mancano 3 difensori centrali, quindi cambieremo un po’ l’assetto. Bisogna capire le caratteristiche che hai a disposizione. È chiaro che se dicessi che la squadra è stata costruita per altri o ci sono infortunati sarebbe come piangere».
FORMAZIONE: «Diamanti domani gioca. Il presidente dice che va centellinato. Diamanti ha delle capacità tecniche importanti e a Genova ho sbagliato a sostituirlo, ho fatto una stronzata e me ne sono reso conto. Vorrei che si risparmiasse un po’, è troppo generoso. Lo dicono le statistiche».
TREQUARTI: «Quaison sulla trequarti con Diamanti? Abbiamo un’altra punta esterna. Non vedo ancora Robin con la giusta intensità anche se ha fatto gol a Roma».
ANCORA SULLA FORMAZIONE: «Possiamo giocare anche con la difesa a quattro, a seconda delle caratteristiche dell’avversario. Se a chi è abituato sempre a spingere per una partita chiedo di difendere, allora deve farlo».
IMPOSTAZIONE MANOVRA: «Cerco di lasciare invariate alcune cose, tipo le linee di passaggio. Ogni giocatore che deve ricevere la palla sa da chi. Si deve sapere cosa fare sempre, con e senza la palla».
DELNERI: «Delneri dice che noi siamo più forti? È un bravo allenatore anche in questo (ride, ndr). Io non posso dirlo dell’Udinese perché mancherei di rispetto ai miei ragazzi».