De Zerbi in sala stampa: «Contro il Crotone voglio fare risultato. Formazione? Non ho segreti. Bruno Henrique…»
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Crotone-Palermo, il tecnico rosanero, Roberto De Zerbi, ha parlato della sfida di domani e non solo. Ecco le dichiarazioni raccolte dalla redazione di Ilovepalermocalcio:
CROTONE: «Parlare di sfida salvezza alla quarta giornata? La classifica dice che siamo penultimi, ma non è un pensiero che mi assilla. Mancano tante partite e quello che ho in testa io è che voglio subito il risultato. Voglio dare un’idea il prima possibile, poi il risultato dipende dalla prestazione. Non ho ho il tempo di pensare se sia sfida salvezza, ma solo che dobbiamo fare bene».
ESORDIO IN PANCHINA: «Guidare la squadra dalla panchina cambia tanto. Sia tatticamente che caratterialmente. In panchina non sono british, la vivo con passione. Mi mancano le scarpe».
VICINO AL CROTONE: «Crotone mi ha cercato ma non si è fatto per tanti motivi. È una società molto organizzata e per questo ha avuto tali risultati. Non ho rifiutato, i motivi li sappiamo noi. Apprezzo molto la società».
FORMAZIONE: «Non ho segreti, sto valutando ancora qualcosa ma di solito sono sicuro. Non vuol dire che chi non gioca non mi dia garanzie. Gonzalez torna titolare? È un giocatore importante come anche gli altri centrali».
IMPRONTA DI GIOCO: «Non so se già domani si noterà. Ma il mio punto di arrivo è fare la partita. Non so quanto tempo ci vuole, passa dalla mentalità e dal coraggio. Il passaggio non è velocissimo, non deve essere troppo violento altrimenti si fanno danni».
RITIRO: «Ritiro mi chiarirà le idee? Devo concentrarmi su chi ho e mi mancano Quaison e Trajkovski. Dietro non c’è Morganella ma siamo coperti. Con il Napoli da un lato ero contento della fase difensiva, ma non abbiamo avuto il coraggio di osare di più, anche per cratteristiche fisiche. Diamanti e Sallai non sono contropiedisti. Dobbiamo spostarci più avanti di 25 metri».
POSAVEC: «Contro il Napoli non ha visto partire la palla. Sono contento di lui, ha giocato con coraggio e ha fatto quello che ho chiesto. È il mio portiere titolare, anche Fulignati mi piace».
ATTACCANTI: «Non sono abituato a dare le colpe agli altri. Se l’attaccante non tira è colpa mia. Se non hai il contropiedista devi creare le situazioni con chi hai».
CENTROCAMPISTI: «Gazzi? Tutti i centrocampisti devono sapersi inserire, ma Bruno Henrique lo fa di più. Gazzi è più tattico, ma non è detto che voglia Bruno tra le linee. Anche Sallai o il terzino devono farsi trovare alti».
CAPITANO: «È Vitiello, il vice Diamanti. Serie A? La sto scoprendo ora. Prima c’erano più campioni, ma chi lottava per la salvezza era più forte».
ANCORA SUGLI ATTACCANTI: «Non avendo attaccanti che fanno reparto da soli, devo avvicinarli con le mezzali. Dobbiamo essere convinti nella gestione palla, senza forzare la giocata. Non è detto che si alzi la mezzala, può farlo anche Diamanti. Non voglio staticità. Tutti devono farsi vedere con personalità. Voglio una squadra libera. Il pensiero deve essere quello di fare gol, non al contropiede che si può subire dopo. Questo ancora manca. L’ideale sarebbe attaccare senza rischiare niente, si ci può arrivare. Attaccare organizzandoci per una eventuale perdita del pallone».