Intervenuto ai microfoni di “Tuttobari.com”, Giorgio De Trizio, bandiera del club biancorosso, si è espresso così in merito al periodo difficile che stanno attualmente attraversando i galletti:
«Ritengo che il mercato sia stato sbagliato, non tanto per la qualità dei calciatori ma perché molti di essi non sono adatti al progetto Bari. Sicuramente in altre società e con altri obiettivi farebbero anche bene. Non sono però funzionali a questo progetto. Presi singolarmente sono validi, ad esempio Sabbione che ha fatto la B per tanti anni non può arrivare a Bari e diventare scarso. Lui è uno che se sta bene con la testa la C la fa ad occhi chiusi, però forse non è questo il progetto giusto. La squadra è stata assemblata in maniera sbagliata, ma bisogna uscirne fuori. Nella mia carriera ho visto squadre peggiori del Bari vincere i campionati. Non molliamo adesso e su questo punto tutto su Carrera. Tra le difficoltà ci metterà la sua voglia di far bene. Leader? Nelle ultime partite Antenucci, Cianci e Di Cesare mi erano sembrati i più trascinatori. Tocca anche a loro farsi sentire.
Questo Bari può vincere i playoff? Serve innanzitutto rialzarsi piano piano, convinti che ai playoff ce la possiamo giocare. Per fare ciò è necessario svoltare il prima possibile e lavorare, senza farsi prendere dallo scoramento e dalla depressione. L’obiettivo è alla portata, ai playoff non sempre vince la più forte. L’anno scorso eravamo i superfavoriti, ma la Reggiana ha avuto solo la voglia di vincere in più rispetto ai galletti ed è andata in B. La gara con la Ternana ti dà l’idea che ai playoff possiamo dire la nostra. E’ sicuramente inspiegabile vederli alternare gare come quella con la capolista ad altre come con la Casertana. E’ un problema mentale, non tanto di modulo. Sono equilibri che calciatori con la loro esperienza li vanno a colmare in campo. Se c’è la volontà e la disponibilità al sacrificio si riesce a svoltare. In questo momento manca forse proprio la disponibilità. Quando abbiamo vinto noi c’erano leader come Giovanni Loseto, Cavasin, Totò Lopez, Lele Messina che ti venivano a spronare giornalmente e non ti facevano mai mollare mentalmente.
Questo clima di caccia al colpevole non fa bene alla squadra. L’allenatore lo conosco e lavora come un pazzo. E’ questa la garanzia. Non è una situazione facile da gestire. Sono però sicuro che Massimo ne verrà fuori, è un tecnico molto preparato. Era chiaro che i problemi sarebbero venuti a galla prima o poi, altrimenti non si sarebbe cambiato allenatore. Facciamoli lavorare tranquilli, i momenti di difficoltà ci sono. L’allenatore è bravo. La società bene o male ha messo i soldi, anche sprecati in malo modo. Chi più di loro vorrebbe andare in B. Se però si fallisse quest’anno, non so i De Laurentiis cosa farebbero. Per loro il calcio è business, come hanno più volte detto, e se vai a perdere la B non so cosa potrebbe succedere».