De Siervo: «Il prezzo del calcio in Italia è corretto»

Il calcio italiano, con la Serie A al centro, continua a rivelarsi un settore dinamico e in costante evoluzione. Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha recentemente sottolineato il successo e le prospettive future del campionato italiano, evidenziando l’importanza di innovazioni tecnologiche e strategiche per rimanere competitivi nel panorama calcistico europeo.

La Serie A ha registrato un record di ricavi nella stagione 2022/23, raggiungendo i 2,9 miliardi di euro, con un aumento del 22% rispetto all’anno precedente. Questo risultato riflette non solo la qualità del calcio giocato ma anche l’efficacia delle strategie di marketing e commercializzazione adottate dalla lega. De Siervo ha evidenziato come il campionato sia cresciuto in termini di imprevedibilità e interesse, con quattro diversi vincitori negli ultimi quattro anni, un elemento che ha contribuito a rendere la Serie A particolarmente attrattiva sia in Italia che all’estero.

«Il nostro prodotto calcistico è diventato molto più interessante sia in Italia che all’estero. È l’unico campionato europeo che rimane sempre incerto, con quattro diversi vincitori negli ultimi quattro anni, ed è trasmesso con le tecnologie più avanzate».

La memorizzazione spontanea di un marchio o di un messaggio pubblicitario può aumentare fino al 48% se, oltre alla pubblicità televisiva, vengono utilizzate altre forme di pubblicità e sponsorizzazione, come quella in-game (billboard, tappeti, sala VAR). «Questi dati non mi sorprendono — afferma De Siervo —. Il nostro compito, insieme a chi investe nel settore, è quello di offrire un prodotto sempre più attraente e coinvolgente per gli spettatori del futuro, che vivono in un’epoca caratterizzata da un’ampia varietà di offerte. Negli ultimi quattro anni, il prodotto Serie A ha visto un aumento significativo dell’interesse: siamo passati da 3 a 10 sponsor (con altri in arrivo) e gli investimenti sono cresciuti da 30 a 75 milioni di euro, grazie anche al lavoro del nostro direttore commerciale Michele Ciccarese. Ma questo è solo il risultato finale di un percorso di trasformazione iniziato dopo la pandemia, con l’obiettivo di valorizzare e arricchire la nostra offerta».

Il prezzo degli abbonamenti, tuttavia, continua a crescere ogni anno, generando malumori tra i tifosi. Non è un caso che l’indagine OMG evidenzi un boom di persone che seguono le partite nei locali: 4 milioni di italiani guardano le partite al bar, e la metà di loro sono giovani (under 34). «Siamo in linea con i costi degli altri grandi campionati europei. Il problema è anche culturale: in Italia, c’era l’abitudine di avere il calcio quasi gratuitamente. I player che gestivano i diritti lo utilizzavano come prodotto civetta per vendere altro. Oggi, con il costo di un caffè al giorno, si ottiene un prodotto di alta qualità, che infatti attrae investitori come Eni, la più grande azienda italiana nel mondo, e Frecciarossa, che utilizza la nostra comunicazione per il suo sviluppo internazionale. Siamo convinti di avere le carte in regola per continuare a crescere e magari diventare la lega leader in Europa nel prossimo futuro», ha concluso De Siervo.